Si era diffusa la voce di una ripresa dell’attività entro agosto, ma almeno fino a settembre le linee produttive della Way Assauto resteranno silenti.
Tuttavia in questi giorni qualche novità positiva è emersa.
Si sono finalmente risolti i problemi burocratici che impedivano l’arrivo ad Asti dei tecnici cinesi, incaricati di valutare lo stato degli impianti e avviare il trasferimento in Cina di quelli obsoleti.
Gli intoppi sui visti d’ingresso  erano l’ostacolo principale alla ripresa dell’attività, almeno stando a quanto i dirigenti della Cijan Corporation avevano comunicato al vicesindaco Ebarnabo e all’assessore provinciale Versè in un recente incontro istituzionale.
“Per la prossima settimana è attesa una pattuglia di sette ingegneri cinesi – ci dice il direttore dello stabilimento di via Antica Cittadella Adriano Carbone – finalmente si cominciano a gettare basi concrete per la costruzione di un nuovo piano industriale e per la ripresa produttiva degli impianti che resteranno nel sito astigiano”.
“Se tutto andrà bene – continua il dirigente industriale – a fine agosto rientreranno in azienda i tecnici del laboratorio di ricerca e sviluppo, per valutare la fattibilità di qualche pezzo che i cinesi ci hanno già annunciato di portarci in dote. Poi sarà la volta dei manutentori, che dovranno far ripartire macchinari ormai fermi da sei mesi. Infine riprenderà la produzione, che confido vada a regime per fine anno”.
Resta da vedere quale sarà il nuovo regime produttivo. Per Carbone è prematuro fare valutazioni, il piano industriale è ancora tutto da impostare. I numeri dell’organico non dovrebbero però discostarsi da quelli circolati negli ultimi mesi: ottanta o novanta lavoratori per iniziare, poi si vedrà in base ai volumi e all’appeal commerciale e tecnico del prodotto della nuova Way Assauto in salsa cinese.

Massimiliano Bianco