A parlare di dono qualcuno storce il naso. Eppure è parola antica, che scomoda culture e consuetudini.
Soprattutto è parola seria, con cui “fare i conti” e ad alto “tasso di interesse”, come vedremo. Ma andiamo per ordine.
Due anni fa, diventa legge della Repubblica l’istituzione del Giorno del Dono (legge n°110, 14.07.2015) che “riconosce  il  4  ottobre  di  ogni  anno «Giorno del dono», al fine di offrire ai cittadini l’opportunità  “di acquisire una maggiore consapevolezza del contributo che le scelte  e le attività donative possono recare  alla  crescita  della  società…”.
Ce ne era bisogno? Facile dire sì per chi ne è già convinto. A tutti gli altri qualche spiegazione e una proposta.
A promuovere il Giorno del dono è l’Istituto italiano della Donazione (IID), una qualificata associazione senza scopo di lucro, creata da Fondazione Sodalitas e Forum del Terzo Settore e sostenuta economicamente da Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo. L’IID assicura che l’operato delle Organizzazioni non profit  sia in linea con standard riconosciuti a livello internazionale e risponda a criteri di trasparenza, credibilità ed onestà.
Su invito dell’Anci (Associazione dei comuni italiani) la Città di Asti ha aderito al #DonoDay 2017 che prevede ogni anno di rendere visibili azioni che, “senza nuovi o  maggiori  oneri  a  carico della finanza  pubblica”, promuovano gusto per il dono, la coesione sociale e la partecipazione dei cittadini.
A questo scopo,si  inaugurerà il 4 ottobre nei locali della centralissima Piazza Roma  la sede astigiana della “Banca del Dono”. Mutuandone il valore, solitamente “per me”, di titoli finanziari, conti correnti e  bonifici, sarà invece  un’opportunità “per noi”, quel crogiolo di idee, promozione e stimolo alla sussidiarietà e disponibilità che ci fa più umani e ben disposti.
“Le Politiche sociali della Città”, si legge nell’invito dell’assessore ai Servizi Sociali Mariangela Cotto, “mettono a disposizione della cittadinanza un luogo, del personale ed una bacheca  riguardante una delle azioni più generative che l’essere umano può compiere: donare”.
Si dona al plurale: tempo, competenze, animo, benessere, spazio, compagnia.
E secondo il sindaco Maurizio Rasero “Studenti, individualmente o a gruppi classe, gli operai, gli insegnanti, i commercianti, i pensionati e tutti coloro che vorranno donare un gesto, un’azione tecnica o culturale, un oggetto saranno bene accolti e messi in rete”.
Su http://giornodeldono.org/contest-comuni/   è anche possibile dare una preferenza con un click al progetto astigiano e misurare la qualità e varietà del “dono” italiano.
La propensione degli astigiani per il risparmio è nota e l’apertura di un “nuovo sportello bancario” non dovrebbe passare inosservata.
Gratta gratta ognuno sa che nel bilancio di una vita quel che più conta è riconoscere che ogni giorno è un dono, e di lì in poi…