La notizia è che per la prima volta, ad Asti, il numero dei matrimoni civili ha superato quello dei matrimoni religiosi: su un totale di 254 unioni, 128 sono state celebrate con rito civile e 126 con rito religioso. In 54 cerimonie almeno uno dei due nubendi era straniero. A renderlo noto è l’ufficio statistica del Comune, diffondendo il prospetto riepilogativo del movimento della popolazione per il 2009 elaborato per l’Istat e aggiornato al 31 dicembre.

“Non dispongo ancora del dato esatto, che verrà pubblicato insieme ad altri nelle prossime settimane – commenta Carlo Ponzo del servizio sistemi informativi e statistici – ma per la mia esperienza posso indicare che nella maggior parte dei casi in cui uno o entrambi gli sposi sono stranieri l’unione è civile, perché appartengono ad altre confessioni o si tratta di seconde nozze”.

Il numero delle unioni è comunque in leggero calo, se si considera che nell’anno precedente, il 2008, i matrimoni erano stati in totale 261: 133 celebrati con rito religioso e 128 con rito civile (in 70 casi almeno uno dei due sposi era straniero).

Nell’anno appena trascorso, la popolazione residente è cresciuta rispetto al 2008 di 612 unità (252 uomini e 360 donne), portando così il totale a 75.910: al 31 dicembre 2008 i residenti erano 75.298, 35.948 uomini e 39.350 donne in 32.613 famiglie mentre i dati a 365 giorni di distanza si assestano  36.200 uomini e 39.710 donne in 32.999 famiglie.
I nuovi iscritti all’anagrafe sono 2.470 (nel 2008 erano stati 2.621), di cui 962 sono stranieri.
I nati del 2009 sono stati 687 (contro i 650 del 2008), i decessi sono stati 799 (833 nel 2008).

Il trend è in crescita. Dopo il boom del 1979 (quando si era sfiorata quota 80.000) e la flessione degli anni ottanta (74.649 residenti nel 1989) e degli anni novanta (73.158 residenti nel 1999) pare che nel 2010 si tornerà a toccare la vetta dei 76.000 residenti.