Confagricoltura ha chiesto alla Regione Piemonte di dichiarare lo stato di crisi per gli eventi calamitosi. “Apprezziamo l’impegno delle istituzioni, a tutti i livelli, che sono impegnate con ogni mezzo per fronteggiare l’emergenza – ha dichiarato il presidente regionale di Confagricoltura Enrico Allasia– e riteniamo indispensabile che la Regione dichiari lo stato di crisi, per poter intraprendere immediatamente tutte le azioni necessarie per fornire aiuto alle aziende in difficoltà, sia per la gestione dell’emergenza, sia per la ripresa dell’attività agricola”.
Anche se non saranno raggiunti i livelli dell’alluvione del novembre 2016 – sottolinea Confagricoltura Piemonte –  si presentano molte criticità con esondazioni, soprattutto nelle zone di pianura del sud Piemonte, e frane in quelle collinari, mentre in alta montagna permane un marcato pericolo di valanghe fino al fondovalle. L’emergenza maltempo evidenzia ancora una volta la fragilità del territorio e la necessità di intervenire non più con misure tampone, ma con piani prioritari per le popolazioni, oltre che per le aziende. Occorre rivedere i programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo ulteriori dissesti idrogeologici che causano purtroppo vittime e milioni di danni all’agricoltura.
“A una prima valutazione – precisa il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro – la situazione appare molto grave e si temono ulteriori peggioramenti: molte zone in provincia di Alessandria sono state sommerse dalle acque del Bormida e nel capoluogo il Tanaro è esondato. Nell’Astigiano hanno sofferto particolarmente i comuni a Sud della provincia. Nel Canavese, al confine con la Valle d’Aosta, si registrano frane e smottamenti”.
Le sedi territoriali di Confagricoltura, al lavoro con oltre 50 tecnici per una prima analisi dei danni, rilevano che nella quasi totalità delle zone allagate in cui sono stati seminati grano e orzo si è perso tutto e prima di poter entrare nuovamente nei terreni per lavorarli, e quindi riseminare, occorrerà attendere la fine dell’inverno. L’orticoltura conta danni al 100% per le verdure in campo, in particolare nelle province di Alessandria e Torino: verze, cavoli, cavolfiori, broccoli e spinaci, sono completamente persi. Totalmente allagati molti vivai, in particolare di pioppi, nella provincia di Cuneo.
Di seguito, nel dettaglio, la situazione rilevata dai tecnici di Confagricoltura nelle diverse province.

Nella zona di Villanova e Villafranca si registrano allagamenti dei campi dovuti alla fuoriuscita di acqua da fossati di scolo dei terreni. I problemi riguardano sia le semine già effettuate, sia quelle future, ma anche l’impossibilità di distribuire in campo letami e liquami, con un conseguente eccessivo accumulo degli stessi nelle vasche di stoccaggio.
A causa dell’esondazione del Tanaro nell’area “dell’Isolone” (la parte di pianura più fertile della provincia, che ricade nel territorio nei comuni di Asti, Azzano, Rocca d’Arazzo e Castello di Annone), sono state allagate vaste aree golenali nei comuni di Rocchetta Tanaro e Cerro Tanaro.
Nel Comune di San Damiamo sono state chiuse le strade confinanti con il Borbore.
Si segnalano allagamenti e smottamenti di media entità nella zona di Montechiaro d’Asti.
Si segnalano allagamenti e smottamenti di media entità nella zona di Costigliole.
Nella valle del fiume Belbo, comuni di Nizza e Canelli, si segnalano diversi problemi a carico delle strade comunali e provinciali per numerose frane e smottamenti.  Si segnalano anche danni a causa delle inondazioni per la fuoriuscita del fiume Bormida, anche se meno gravi di quelli verificatisi nell’Acquese.