Le recenti battute d’arresto sui progetti di tutela dei boschi di Valmanera e di Loazzolo non devono chiudere il dialogo tra le due Amministrazioni locali e la Regione: c’è molto da fare, anche considerando che, a differenza di Asti, altri Comuni attendono ormai da anni che si realizzi la protezione di porzioni di territorio collegate all’area di Valmanera”. E’ quanto dichiara la consigliera Angela Motta, che invita l’assessore regionale all’Ambiente, Nicola De Ruggiero, a “un giro d’incontri chiarificatori con Asti e Loazzolo, ma anche di rassicurazione nei confronti di centri, come Chiusano e Villa San Secondo, da sempre interessati a tutelare i boschi: dobbiamo saper indicare i tempi di accoglimento dei loro progetti per non penalizzare aspettative e piani di sviluppo”.

Secondo l’esponente del Pd “approfondire le motivazioni di Asti e Loazzolo servirà a spiegare meglio ai sindaci e alla popolazione il valore di un’area protetta, anche alla luce dei preoccupanti dati sulla forestazione nell’Astigiano: attualmente più della metà della superficie complessiva a bosco (42.731 ettari) è occupata dalla robinia (26.843 ettari, pari al 62,81%)”.

Abbiamo cioè – spiega Angela Motta – un territorio sempre meno di valore sotto il profilo naturalistico ed è per questo che, attraverso azioni di tutela, è più che mai necessario preservare aree che custodiscono presenze arboree importanti, se non rare: un esempio per tutti sono i 33 ettari occupati dal pino silvestre, non a caso censito sia nell’area di Valmanera che nei boschi della Luja di Loazzolo. I dati indicano che nell’Astigiano la superficie forestale aumenta (dal 15% del territorio nel 1990 al 28% del 2006), ma soprattutto in funzione del fatto che molti terreni collinari e marginali, in progressivo abbandono, vengono occupati dai boschi di invasione”.

La consigliera ricorda infine che “la nuova legge sulla forestazione da poco approvata dal Consiglio Regionale contribuirà tra l’altro, anche grazie a uno stanziamento di 43 milioni di euro nel triennio 2009-2011, a migliorare l’assetto idrogeologico del territorio: problema particolarmente avvertito nell’Astigiano, come le recenti frane hanno dimostrato”.