Pace, negoziato, disarmo. Tre parole piene di tanti significati che la Rete Welcoming Asti fa proprie per invitare tutta la popolazione al presidio/flashmob indetto per sabato 28 ottobre, alle 10,30 in Piazza San Secondo, Asti. 

“Portiamo le bandiere della pace, quelle che in questi giorni dovrebbero sventolare, rimettiamole sui nostri balconi ed alle nostre finestre per affermare la sola soluzione possibile – spiegano dalla Rete -. Pace senza alternative, non la pace frutto di guerre sanguinose ma la pace vera che si deve costruire in tutti i luoghi del mondo dove in questi anni e in questi giorni sembra solo vincere la logica delle armi, della morte, degli attentati terroristici, dei bersagli inermi, donne, bambini, anziani. La pace non è utopia ma una prospettiva possibile, reale.

Negoziato perché negoziare significa, pur nel riconoscimento reciproco da parte di tutti gli attori coinvolti (compresi Stati Uniti, Europa e Paesi Arabi) della verità storica e degli errori commessi, anteporre alla logica della guerra quella del dialogo e della diplomazia. 

Disarmo. Ancora di più oggi, di fronte ai missili che distruggono gli ospedali e a quelli che colpiscono i ragazzi inermi durante una festa, il disarmo è l’utopia possibile cui tendere e che rimane, per noi, la strada vera verso una nuova armonia del mondo. Diminuire e perfino azzerare le spese militari non solo disinnescherebbe il “bisogno” di usare le armi, ma potrebbe voler dire più sanità pubblica, più assistenza, più investimenti nella scuola e nell’istruzione.

In un contesto globale già martoriato da decine di guerre, non possiamo assistere impotenti all’attuale escalation di violenza senza precedenti a Gaza ed in Israele che vede migliaia di vittime civili ed una situazione umanitaria drammatica, anche a causa dell’immobilità della Comunità internazionale in questi anni. Dobbiamo riprendere la pace per mano ed il primo passo è fermare la violenza e proteggere i civili”. 

“Per questo sabato 28 ottobre saremo nuovamente in piazza, anche in continuità con le iniziative e mobilitazioni nazionali previste per il fine settimana, in questo percorso, difficile e doloroso, di ricomposizione e di ricostruzione di convivenza, di diritti e di democrazia, che deve unirci sotto la bandiera della pace – continuano dalla Rete – Invitiamo tutti e tutte ad unirsi a noi, per manifestare senza proclami o dichiarazioni, perché crediamo che, come per le migliaia di persone scese lunedì in strada a Firenze, in queste ore oscure di angoscia, di smarrimento e di motivate preoccupazioni per l’avvenire dell’intera famiglia umana, sia importante e prioritario ritrovarci come comunità solidali, senza troppe “parole da pronunciare, ma con i nostri volti, i nostri sguardi, la nostra coscienza memore tanto del dolore degli ostaggi e dei loro congiunti, quanto del fiume di sangue versato in questi giorni di ferocia, insieme alle bandiere della Pace che porteremo in piazza saranno il nostro messaggio sempre rinnovato di pace e di speranza”.