“I ponti sono il contrario dei muri. I ponti uniscono città, civiltà, le storie di uomini e donne. Ci fanno aprire le finestre per vedere chi li attraverserà. Anche le parole fanno germogliare dialoghi, nascere legami, ampliare conoscenze”. Da questa premessa nasce “Ponti letterari” che il 29 marzo a Chiusano e il 5 aprile a Settime vedrà dialogare scrittori, farà conoscere storie di migranti e offrirà cibi del mondo.

Una piccola rassegna (due appuntamenti destinati a essere seguiti, più avanti, da nuovi eventi in altri territori) con un obiettivo importante: mettere al centro il potere della narrazione, facendo emergere le storie che nascono dagli scrittori stranieri residenti in Italia e le testimonianze dei richiedenti asilo e rifugiati accolti nei territori di Castellero, Chiusano, Cortandone, Monale, Settime. Quarantacinque persone coinvolte dal Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) – Progetto Agape che, dal 2015 attraverso i Comuni, ha garantito accoglienza e integrazione: è arrivato il momento di ascoltare la loro esperienza di vita.

“Ponti letterari” è organizzata dai Comuni di Chiusano e Settime, insieme all’Associazione Piam di Asti che gestisce il Progetto Agape, ed è stata presentata questa mattina nella sede del Parco Paleontologico Astigiano. Far conoscere agli astigiani la diversità, per farla apprezzare, e approfondire le letterature degli “altri” sono gli obiettivi dell’iniziativa, come ha sottolineato Marisa Varvello, sindaco di Chiusano: “La conoscenza reciproca, tra soggetti di differenti culture e provenienze, trasforma individui sconosciuti in persone e arricchisce le comunità locali, superando i pregiudizi”. “Il modello di accoglienza integrata portato avanti in questi territori – ha sottolineato Alberto Mossino, presidente del Piam – è diventato un esempio a livello nazionale. Esperienza che si è fatta conoscere anche a Bruxelles”.

L’impegno all’integrazione, ha ricordato Paola Borgio, primo cittadino a Settime, “ha portato all’attivazione di borse lavoro e tirocini formativi per i migranti, impiegati direttamente dagli stessi Comuni o nelle aziende della zona”.

Sarà dunque interessante ascoltare le loro storie nel corso della rassegna: “Narrazioni autentiche con il viaggio dal Kurdistan iracheno o la Guinea Bissau, verso l’Italia, a fare da spartiacque tra la vita di prima e quella ricominciata qui” ha spiegato la giornalista Laura Nosenzo, che converserà con i migranti.

Il programma

Si inizia venerdì 29 marzo, nella Sala del Municipio di Chiusano, alle 18, con l’introduzione del sindaco Marisa Varvello.

La conversazione tra scrittori coinvolgerà Younis Tawfik, iracheno, e Enrico Pandiani, torinese e affezionato frequentatore della Val Rilate (numerose le presentazioni dei suoi libri avvenute in passato ai “Mesi del giallo”).

Come Pandiani, anche Tawfik vive a Torino; ha raggiunto a piedi l’Italia da migrante: ora ha all’attivo dodici opere e insegna Lingue e Cultura Araba all’Università di Genova. Proprio intorno a un suo libro, “La sposa ripudiata” (Bompiani), si snoderà il confronto tra i due scrittori.

Dai romanzi si passerà alle narrazioni autentiche: Kardo Sabah Hamsheen, curdo iracheno, dialogherà con Laura Nosenzo e racconterà la propria storia. Due vite in una: quella che lo ha visto, tra l’altro, combattere contro l’Isis per la liberazione di Mosul, e quella di migrante accolto a Monale grazie al Progetto Agape. Parteciperà alla conversazione il mediatore culturale Dana Ahmed Arif, anche lui curdo iracheno.

Il 5 aprile “Ponti letterari” sarà a Settime, sempre alle 18, alla Casa del custode di via Marchesi Borsarelli 8. Dopo l’introduzione del sindaco Paola Borgio dialogheranno Karim Metref, algerino, e Cheikh Tidiane Gaye, senegalese. Il primo, attivo per la difesa dei diritti culturali dei Berberi, risiede da tempo a Torino, il secondo ad Arcore.

Si discorrerà partendo dai libri “Karavan to Baghdad (Compagnia delle lettere) di Metref e “Il sangue delle parole”(Kanaga) di Gaye, che è anche poeta.

Nello spazio dedicato alle narrazioni autentiche Balde Tchirno, migrante della Guinea Bissau accolto dal Progetto Agape, si racconterà a Laura Nosenzo: anche per lui la storia di un lungo viaggio che ha toccato il Senegal e la Libia prima di concludersi in Italia e approdare tra le nostre colline.

Dopo le conversazioni, i due appuntamenti saranno chiusi da un’apericena con ricette di tradizioni gastronomiche differenti. I piatti verranno preparati dal ristorante “Mach cha dira” di Settime: frittate assortite di verdure, insalata russa, carne cruda alle nocciole, cous cous alle verdure e kebab, quadratini al cocco, pasticceria secca alle nocciole.

Conversazioni e apericene saranno a ingresso libero.