Promuovere l’educazione ambientale tra gli adulti: un obiettivo che ha moltiplicato le possibilità di intervento del Parco Paleontologico Astigiano.
Non solo gestore delle aree protette e custode del prezioso patrimonio fossilifero lasciato dal Mare Padano: ancora recentemente l’Ente, guidato negli ultimi quattro anni da Gianfranco Miroglio, ha
approfondito tra gli adulti, con proprie iniziative o raccogliendo le sollecitazioni del territorio, il tema della conoscenza dell’ambiente e della corretta convivenza tra uomo e natura attraverso l’adozione di comportamenti rispettosi degli ecosistemi.
E’ da poco iniziato per una quarantina di insegnanti il corso di formazione, con crediti formativi, ideato dall’Istituto Comprensivo di Mombercelli dal titolo: “Camminare e non solo. Camminare per conoscere, conoscere per apprezzare, apprezzare per tutelare”. Al personale dell’Ente Parco e a esperti che collaborano da tempo su progetti di studio nelle aree protette, il compito di tenere le lezioni alla scuola media “C. Zandrino”: paleontologia e geologia (relatrice Alessandra Fassio, responsabile delle attività didattiche), vegetazione, flora e paesaggio locale (Francesco Ravetti, divulgatore scientifico e guardiaparco a riposo), biodiversità dei corsi d’acqua (Tiziano Bo, idrobiologo).
Il programma del corso, a cui partecipano docenti di ogni ordine e grado, è integrato da tre uscite guidate promosse, tra il 2019 e il 2020, insieme al Gruppo escursionistico di Mombercelli: la prima ha portato gli insegnanti alla scoperta del Museo Paleontologico astigiano.
“Da sempre – sottolinea Miroglio – facciamo educazione ambientale per i ragazzi, coinvolti a migliaia, e con progressiva tendenza all’aumento, in attività al museo e nelle aree protette. Ma mai come in questi tempi adottare i giusti comportamenti per non alterare del tutto gli equilibri naturali è un obiettivo che deve riguardare anche gli adulti”.
Proprio il presidente dell’Ente di recente ha partecipano a un affollato incontro con gli iscritti all’Unitre di Nizza-Canelli: una platea di oltre cento persone lo ha ascoltato, e posto domande, sulle aree protette (da quella più familiare, la Riserva Naturale della Val Sarmassa, a quelle di recente istituzione lungo l’asta del Tanaro), biodiversità e specie a rischio, eredità dell’antico Mare Padano (fossili), ruolo del Parco e del Distretto Paleontologico nella valorizzazione del territorio. Una visita al Museo dei fossili, degli iscritti all’Unitre Nizza-Canelli, è già stata fissata per il 15 gennaio.
Da ricordare, infine, che l’Ente Parco si relaziona strettamente con l’Osservatorio per la sostenibilità dell’Astigiano (OSA), nato quest’anno, ospitando anche gli incontri formativi rivolti ai giovani di Fridays For Future mobilitati contro i cambiamenti climatici.