Il Cardinal Massaia è tra i pochi ospedali del Piemonte a sperimentare, da qualche tempo, un nuovo sistema per la cura dei malati affetti dal morbo di Parkinson.
Una prestazione di eccellenza (riservata in particolare a pazienti selezionati che risentono di forme di complicanza della malattia), voluta dall’Asl AT e attuata grazie alla collaborazione tra la Neurologia, al cui interno è attivo un ambulatorio sul Parkinson e i disordini del movimento che segue annualmente 250 persone, e la Gastroenterologia.
“La nuova metodica – spiega Marco Aguggia, primario di Neurologia – riguarda pazienti a cui il peggioramento della malattia riduce la possibilità di essere trattati con farmaci assunti per via orale e che non possono essere sottoposti a intervento neurochirurgico. In questo caso interveniamo utilizzando piccole pompe che, collegate al corpo del malato, rilasciano il farmaco (duodopa o apomorfina) in modo continuo. Tutto ciò garantisce al paziente una buona qualità della capacità di movimento e, di conseguenza, dell’attività quotidiana di vita”.
Il paziente candidato viene selezionato dalla Neurologia e qui ricoverato prima e dopo l’impianto di pompa infusionale. Questa operazione è in carico al reparto diretto da Mario Grassini per quanto riguarda la pompa per duodopa collegata a un sondino gastrointestinale, mentre la pompa all’apomorfina funziona attraverso un piccolo dispositivo, direttamente posizionato sotto cute in Neurologia.
La ricarica del farmaco avviene tutti i giorni: il paziente viene istruito, insieme ai suoi famigliari, da un infermiere della Neurologia in modo da essere autonomo, in questa piccola incombenza quotidiana, una volta tornato a casa dopo la dimissione dal reparto neurologico.
Già tre i pazienti (un centinaio in tutt’Italia) finora trattati al Cardinal Massaia: data l’esosità dei due farmaci impiegati, l’obiettivo dell’Asl è di assicurare questa prestazione, almeno in un primo tempo, a un massimo di dieci malati all’anno.
“La collaborazione con la Neurologia – sottolinea il primario di Gastroenterologia Mario Grassini – costituisce un nuovo tassello, per il nostro reparto, nel modo di operare in una visione multidisciplinare per la diagnosi e cura dei pazienti, sfruttando anche quel che di meglio c’è dal punto di vista tecnologico. Nella stessa prospettiva lavoriamo ormai da anni con altre strutture del Massaia, in particolare con la Chirurgia e la Radioterapia”.
La somministrazione del duodopa e dell’apomorfina è limitata ai malati di Parkinson, individuati e seguiti dalla Neurologia, aventi le seguenti caratteristiche: ultrasettantenni, con forti fenomeni di fluttuazione motoria o improvvisi blocchi del movimento durante il giorno, con capacità cognitive e un contesto familiare che consentano la gestione quotidiana del farmaco. I pazienti, inoltre, non devono presentare patologie di tipo psichiatrico.
Della “malattia di Parkinson: miti e realtà” si parlerà, intanto, il 10 e 11 settembre alla Locanda del Sant’Uffizio di Cioccaro di Penango al corso di aggiornamento per medici specialisti che vede come responsabile scientifico il dottor Aguggia e in veste di relatori neurologi provenienti dalle più importanti università italiane.