Tre siti di interesse comunitario (SIC) sono da poco passati sotto la gestione del Parco paleontologico astigiano. E’ quanto ha deciso la Regione, affidando all’ente presieduto da Gianfranco Miroglio le tre aree comprese nella Rete Natura 2000: Stagni di Belangero, Valmanera e Verneto. A conti fatti, con le nuove acquisizioni la superficie da gestire è ora triplicata: si passa infatti da 1280 ettari (parco naturale di Rocchetta Tanaro, riserva di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande, riserva della Val Sarmassa) a 3850. Alla tutela del patrimonio naturalistico si affianca la competenza del Parco paleontologico sul Museo dei Fossili, proprio in queste settimane in fase di riallestimento a Palazzo del Michelerio, e sui geositi del territorio. Il Consiglio dell’Ente di gestione (accanto a Miroglio operano Alessandro Boano, vicepresidente, Umberto Gallo Orsi, Michelino Musso e Felice Musto) ha già provveduto ad approvare la convenzione sui SIC e a trasmetterla in Regione. Il documento disciplina termini e modalità di svolgimento delle funzioni delegate: gli obiettivi da perseguire nella gestione dei Siti riguardano la “conservazione soddisfacente” delle specie e degli habitat perseguita anche attraverso monitoraggi periodici attuati in collaborazione con l’Arpa. Due delle tre aree naturalistiche acquisite insistono sul territorio di Asti per poi estendersi nei comuni vicini: quella di Valmanera, con i suoi 1959 ettari, è la più grande e si allunga tra il capoluogo, Castell’Alfero, Chiusano, Cossombrato, Villa San Secondo. Gli Stagni di Belangero occupano invece 573 ettari tra Asti, Isola e Revigliasco, mentre la superficie del Verneto di Rocchetta Tanaro è di 38 ettari. I siti di interesse comunitario (così denominati da una direttiva europea del 1992) si distinguono per il particolare habitat o conservazione di una data specie: il Verneto, per esempio, deve la propria costituzione essenzialmente per la presenza dell’ontano nero, mentre negli Stagni di Belangero è stata censita la presenza del rarissimo anfibio pelobate fosco. In tutti e tre i siti sono attive oasi del Wwf: quella di Valmanera, con il Centro di educazione ambientale di Villa Paolina, tutela da tempo 10 ettari di territorio; 20 ettari “La Bula”, interna agli Stagni di Belangero, e 3 “Il Verneto”. Intanto il Parco paleontologico si prepara ad attuare la convenzione sottoscritta con la Regione. “Uno degli atti fondamentali – spiega il presidente Gianfranco Miroglio – sarà definire gli strumenti di gestione in accordo con le Amministrazioni locali: andrà istituito un organo consultivo quale sede di confronto con i sindaci dei comuni territorialmente interessati”. Per l’ente il 2017 si preannuncia come un anno di grande impegno: “Sarà di nostra competenza – preannuncia l’amministratore – anche la gestione della futura riserva protetta del Sud dell’Astigiano e della Piana del Tanaro: comprendendo anche il SIC Stagni di Belangero, si estenderà da Asti a Calosso. L’istruttoria si è ormai conclusa, prevediamo che il Consiglio Regionale ne sancisca l’istituzione in primavera. Continueremo poi a consolidare il progetto del Distretto Paleontologico, sostenuto da 71 Comuni, mentre a Palazzo del Michelerio lavoreremo per riallestire il Museo dei Fossili e reperire le risorse finalizzate al recupero dell’ex chiesa del Gesù”.
Aumenta la superficie protetta sotto la gestione del Parco paleontologico astigiano
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