È partito in questi giorni il progetto dell’Asl AT di monitoraggio e raccolta dati nella realtà astigiana dei pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico: a quelli nell’età dello sviluppo (0-18 anni) si aggiungeranno i ragazzi fino a 21 anni. Sono 62 i pazienti che rientrano nella fascia d’età in esame.
Realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e coordinato dalla Struttura di Neuropsichiatria Infantile del Massaia diretta dal dottor Maurizio Brovida, il percorso mira a tracciare un quadro esaustivo del percorso dei giovani pazienti, dalla diagnosi alla terapia passando per la riabilitazione e l’educazione per calibrare meglio l’offerta di cura dell’Asl, rilevando e formulando proposte per sanare le eventuali lacune.
“I disturbi dello spettro autistico presenti in età evolutiva – rileva Brovida – costituiscono una patologia altamente invalidante che, quasi sempre, determina pesanti limitazioni nell’età adulta: diventa così importante attuare interventi precoci e specifici il prima possibile, per attenuarne gli esiti”.
“Questo monitoraggio – prosegue Brovida – mira a rendere omogenei i percorsi per la diagnosi e l’assistenza, che non sempre sono coerenti. Ogni paziente, infatti, ha esigenze e bisogni diversi, ma a ciascuno è necessario sia garantita piena accessibilità ai trattamenti”. I dati raccoglieranno e incroceranno diversi aspetti, dall’età alla patologia, dal tipo di previdenza sociale alla familiarità della malattia, evidenziando le diverse provenienze dei trattamenti (Asl AT, altre Aziende Sanitarie, strutture convenzionate o private).
Il progetto si avvale della consulenza di una psicologa, destinataria del contributo della Fondazione, l’astigiana Alessandra Placchi, specialista in psicoterapia dell’età evolutiva, e coinvolge tutto il personale della struttura di Neuropsichiatria Infantile.
L’indagine si chiuderà alla fine di maggio.