Un altro riconoscimento si va ad aggiungere alla già lunga lista di quelli assegnati all’ospedale Massaia e ai suoi operatori. Questa è la volta del Maggiorino Barbero, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia della struttura ospedaliera astigiana che è stato eletto presidente della società Italiana di Colposcopia e patologia Cervico-vaginale (SICPCV). L’elezione è avvenuta nel corso del 30° congresso nazionale che si si è svolto a Riccione il 3 dicembre scorso. “La società si occupa del secondo livello dello screening per la prevenzione del cervico-carcinoma – afferma il dott. Barbero -. Il centro dell’Asl AT è uno dei maggiori a livello nazionale nel trattamento conservativo di questa patologia. Siamo una delle strutture in Italia ad avere una delle casistiche più importanti nel trattamento delle lesioni precancerose neoplastiche del collo dell’utero con la tecnica a radiofrequenza, che consente di conservare la fertilità della paziente. Nella nostra azienda vengono trattati 350 casi di lesioni precancerosa del collo dell’utero. L’Asl astigiana è anche tra i riferimenti principali per una gran parte dell’intera oncologia ginecologica.” Barbero, dal 1998 è in forze all’Asl di Asti e proviene dalla clinica universitaria guidata, ai tempi, dal prof Bocci. Il primario illustra la sua attività che è uno dei fiori all’occhiello della sanità astigiana e non solo. “Quando sono arrivato ad Asti si facevano circa 800 parti all’anno. Ora ne facciamo 1450/1500 di cui il 10% provenienti da fuori territorio aziendale. I futuri genitori scelgono la nostra struttura per effettuare il parto indolore da noi molto praticato. Questo è permesso anche dalla alta professionalità dell’equipe anestesiologica”. Come in molte realtà italiane, anche ad Asti sono in aumento i parti di cittadini stranieri. Oltre il 30% dei parti del Massaia, nel 2015, sono stati di mamme straniere di origine principalmente: Macedone, Romena e Albanese. Il reparto di Ostetricia e Ginecologia per la Breast Unit (percorso multidisciplinare per la prevenzione, diagnosi e cura del tumore alla mammella) è certificato dal Dipartimento Oncologico Regionale. “Ad Asti – prosegue Barbero – vengono trattati circa 200 casi tumori alla mammella quando la soglia per essere accreditati è 150”. Ma il reparto del dott. Barbero ha ancora un fiore all’occhiello: “Alcuni anni fa abbiamo ricevuto con l’Aou di Novara, un finanziamento di circa 600 mila euro per la fecondazione in vitro “Fiver di terzo livello”. Il centro partirà ufficialmente nel corso del 2016. Anche in questo ambito la nostra azienda sarà un riferimento importante regionale alla luce del continuo incremento delle richieste in questo settore. Questo permetterà di stoppare l’emorragia verso la Lombardia che, al momento, dispone di una maggiore offerta”.