Sta meglio la bambina di Portacomaro ricoverata all’ospedale per una meningiti. “La situazione è sotto controllo e la piccola è in via di guarigione”, assicurano dall’Asl. Il caso di meningite da meningococco riguarda una bambina di 9 anni arrivata in ospedale martedì, ricoverata nel reparto di Pediatria. “Si tratta di una malattia impegnativa i cui sintomi iniziano improvvisamente con febbre,brivido,malessere, rigidità del collo e a volte anche vomito. Talvolta questi sintomi sono preceduti da disturbi a carico dell’apparato respiratorio – continuano dall’azienda sanitaria locale -. L’infezione viene trasmessa direttamente da persona a persona, attraverso le goccioline emesse con il naso e con la bocca con la respirazione, la tosse, gli starnuti. La trasmissione richiede contatti molto ravvicinati (ad esempio baci, condivisione dello spazzolino da denti o delle posate) o l’essere stati vicini per un tempo prolungato ( per esempio si considerano a rischio i viaggi in aereo che durano più di 8 ore e solo per i passeggeri che siedono nei posti adiacenti al malato)”. I casi di malattia sono rari (meno di un caso su 400.000 abitanti) e anche il rischio di trasmissione da persona a persona è molto basso. In generale si può dire che il 97% dei casi rimane singolo ( cioè non si verifica un secondo caso) e il rischio più elevato si ha comunque tra i famigliari e i conviventi. Il periodo di incubazione è in media 3-4 giorni con un minimo di un giorno e un massimo di 10. Quindi dopo 10 giorni dall’ultimo contatto il rischio non c’è più. Il batterio responsabile ha scarsa capacità di sopravvivere nell’ambiente esterno e pertanto non si rendono mai necessari interventi di disinfezione ambientale: è sufficiente procedere alla pulizia e alla aerazione prolungata degli ambienti. “Tutte le azioni di sanità pubblica raccomandate sono state intraprese, i contatti stretti, cioè con le caratteristiche sopra descritte, sono stati rintracciati ed è stata offerta loro una profilassi efficace, tutti i soggetti interessati ad azioni concrete,compresi i medici curanti, sono stati informati ed hanno attivamente collaborato e si coglie l’occasione per ringraziarli. Le azioni di profilassi sono tutte state intraprese nei tempi raccomandati”, concludono dall’ospedale Massaia. La sorveglianza epidemiologica si concluderà mercoledì 24 febbraio.