Giulio Bava è stato rieletto alla presidenza del Consorzio Alta Langa.  Secondo mandato per l’enologo astigiano, classe 1962, già presidente dell’Assoenologi Piemonte e Val d’Aosta e titolare con la famiglia della centenaria casa vinicola Cocchi, tra i fondatori del Consorzio Alta Langa. Al suo fianco, nel ruolo di vicepresidente, è stato confermato Carlo Bussi, viticoltore di San Marzano Oliveto. “L’obiettivo del Consorzio – spiega Giulio Bava – è quello di completare il raddoppio della superificie vitata nel prossimo biennio per passare dagli attuali 110 ettari a 200. Di conseguenza si punta a raggiungere la produzione di un milione di bottiglie a fronte delle attuali 650mila. Stiamo lavorando molto anche sul fronte della promozione della denominazione: in questi anni infatti la nostra presenza a eventi sul territorio nazionale è stata assidua e molto qualificata. Come già nel 2015, nel prossimo mese di luglio saremo parte attiva del Progetto Vino di Collisioni a Barolo, con incontri dedicati insieme a giornalisti e sommelier. Il 2016 ci sta portando grandi e belle novità: dall’ingresso nella compagine sociale di altre case spumantiere come Brandini di La Morra, Contratto e Coppo di Canelli e Rizzi di Treiso alla proficua collaborazione con BIM (Banca Intermomiliare) e Vetreria Etrusca. Di primo piano anche la presenza al prossimo Salone del Gusto di Torino di Alta Langa in qualità di bollicina ufficiale dell’evento”.   È stato rinnovato anche il consiglio d’amministrazione che guiderà l’ente fino al 2019. I consiglieri eletti per quanto riguarda le aziende spumantiere sono: Paola Visconti (F.lli Gancia), Alberto Lazzarino (Banfi), Bernardino Sani (Enrico Serafino), Piero Bagnasco (Fontanafredda) e Mariacristina Castelletta (Tosti).  Per la parte agricola: Luciano Chiarle, Luciano Ferrero, Gianpaolo Menotti, Giacinto Balbo, Loredana Penna. Il collegio sindacale è composto dal presidente Barbara Carrero e da Terenzio Ravotto e Franco Brezza (Martini &Rossi) in qualità di sindaci effettivi.   IL PROGETTO ALTA LANGA, TRA CASE STORICHE E  VITICOLTORI – L’idea del progetto Alta Langa prende avvio negli anni Ottanta grazie all’unione tra le case storiche spumantiere piemontesi e i viticoltori in collaborazione con l’Istituto Sperimentale per l’Enologia. Il 5 marzo 1990 si ufficializza la produzione dello Spumante metodo classico Alta Langa. Nel 2002 ottiene il riconoscimento della Denominazione di origine controllata e a partire dal millesimo 2008 le bottiglie Alta Langa hanno la Denominazione di origine controllata e garantita.   Del Consorzio fanno oggi parte oltre 70 vignaioli e 19 cantine: Avezza Paolo (Canelli – Asti), Banfi Piemonte (Strevi – Alessandria), Bera Valter (Neviglie – Cuneo), Paolo Berruti (Santo Stefano Belbo – Cuneo), Bretta Rossa (Tagliolo Monferrato – Alessandria), Giulio Cocchi (Asti), Enrico Serafino (Canale – Cuneo), Fontanafradda (Serralunga – Cuneo), F.lli Gancia (Canelli – Asti), Germano Ettore (Serralunga – Cuneo), Martini & Rossi (Pessione – Torino), Monteoliveto di Casà (Monticello d’Alba – Cuneo), Az. Agr. Pianbello (Loazzolo – Asti ), Tosti (Canelli – Asti), Colombo Cascina Pastori (Bubbio – Asti). Gli ingressi più recenti sono Brandini (La Morra – Cuneo), Contratto (Canelli – Asti), Coppo (Canelli – Asti), Rizzi (Treiso – Cuneo).   ALTA LANGA, ALTE BOLLICINE PIEMONTESI – Prodotto ottenuto da uve Pinot Nero e Chardonnay, Alta Langa può essere solo millesimato e coltivato in vigneti sopra i 250 metri s.l.m. in una zona limitata delle province di Asti, Alessandria e Cuneo. L’Alta Langa possiede notevole ampiezza dei profumi e complessità, caratteristiche che si sviluppano grazie all’affinamento sui lieviti che avviene per non meno di trenta mesi in bottiglia. È prodotto come brut (bianco e rosé) e può diventare Riserva con più lunga permanenza sui lieviti nei migliori millesimi.