C’è preoccupazione tra i parenti degli astigiani “in quarantena” all’hotel Bel Sit di Alassio. Si tratta di un gruppo di anziani che hanno partecipato ai soggiorni marini organizzati dalla Provincia di Asti e che oggi attendono di poter lasciare la struttura alberghiera.

“Mia nonna (84 anni) è segregata nella sua stanza da qualche giorno, il che è comprensibile vista la crisi covdi 19, ma non è per nulla accettabile il trattamento che sta ricevendo – ci scrive un astigiano -. Bisogna fare una premessa, si tratta di persone anziane che hanno bisogno di un trattamento consono per la loro età… E’ facile capire che la mancanza di pasti caldi e riscaldamento costante (stando in stanza tutto il giorno fermi) non renda l’ambiente ospitale”.

E continua: “Faccio l’esempio di  alcuni pasti dei giorni scorsi. La colazione tipo era bustina di tè (senza acqua e senza zucchero, indicando di utilizzare l’acqua del rubinetto calda) , succo, 2 fette biscottate, a cena un panino (pasta dura) con due fette di prosciutto (per un anziano è praticamente impossibile addentare un panino del genere) e un frutto”.

Il timore di questo nipote è che la totale mancanza di organizzazione porterà a delle irreversibili conseguenze psicofisiche, date dall’aumento dello stress a seguito dell’isolamento imposto, che si ripercuoteranno gravemente sulle rispettive famiglie.

“C’è bisogno di un intervento immediato, l’emergenza della prima giornata è ormai passata, questa situazione dovrà essere sanata al più presto per scongiurare il peggio – conclude -. Chiaramente restiamo in attesa di decisioni riguardanti il miglioramento delle condizioni di soggiorno, riservandoci il diritto, nel caso la situazione peggiorasse, di rivolgerci alle competenti autorità giudiziarie”.