E’ stato costituito venerdì 2 marzo, in uno studio notarile di Asti, il Consorzio Allevatori Caprini del Piemonte, promosso da Coldiretti e dall’Arap (Associazione Regionale Allevatori Piemonte). Presenti il direttore di Coldiretti Asti, Antonio Ciotta, il direttore Arap, Tiziano Valperga, e cinque allevatori. Alla presidenza del Consorzio è stato nominato Simone Grappiolo, 47 anni, allevatore di capre a Roccaverano e già presidente della sezione caprini dell’Arap. Sono stati nominati vicepresidente Angelo Gautero di Saluzzo e i consiglieri Giuliano Andrea Fino di Revello, Ramon Pfister di Mombaldone e Umberto Signorini di Quargnento. I primi 25 allevatori hanno già sottoscritto una pre-adesione, mentre d’ora in poi si potrà procedere con la raccolta delle adesioni di tutti gli allevatori interessati. Tra i primi atti in programmazione del neonato consorzio, la stesura di un regolamento produttivo e l’individuazione di un marchio identificativo. “Questo Consorzio – dichiara il neo presidente Simone Grappiolo – nasce per la necessità di far conoscere e affermare sul mercato i prodotti di origine caprina, principalmente le carni, con particolare attenzione al Capretto. Vuole essere aperto a tutti gli allevatori del Piemonte per un’azione di promozione complessiva. La costituzione del Consorzio è un atto importante, un punto di approdo fondamentale da cui ripartire per poter attuare forti azioni economiche per l’affermazione del comparto”. “Un atto che va sempre nella direzione della valorizzazione delle produzioni Made in Piemonte – spiegano Roberto Cabiale vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Il comparto caprino piemontese è in crescita, come evidenziano i numeri: 150 allevatori professionali, 25 mila capre in produzione. Per questo il Consorzio rappresenta, oltre ad un importante strumento di promozione sul territorio, il volano per far crescere economicamente il comparto, aumentare la qualità delle produzioni e tutelarle attraverso la difesa delle denominazioni, sia a livello nazionale sia europeo”.