La Giunta Bresso deve attivarsi per la pulizia dei fiumi piemontesi. E’ assurdo continuare a parlare di prevenzione dei danni senza impegnarsi in maniera concreta”. Lo ha detto ieri durante la riunione congiunta delle Commissioni Ambiente, Lavori pubblici e Agricoltura, la vicepresidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto (Pdl).

Secondo l’esponente azzurra, a causa di detriti e sabbia, soprattutto sotto i ponti, la situazione in cui versano i corsi d’acqua della provincia di Asti, in particolare nella Val Bormida, è insostenibile. “Il problema è generalizzato – ha detto – e deve essere affrontato una volta per tutte. Non è solo il volume delle precipitazioni a causare le alluvioni: è la pulizia del letto dei fiumi che permette di evitare disastri. Dopo la neve, le piogge e le frane, è inutile dirlo, le amministrazioni versano oggi in una situazione economica disastrosa e non possono certo permettersi cifre esorbitanti per predisporre la pulizia dei fiumi”.

In Commissione Cotto ha letto una richiesta di aiuto da parte di un sindaco della Val Bormida: “[…] si è formato un banco di sabbia sotto una arcata del ponte romanico, che è parzialmente ostruita (faccio notare per inciso che proprio la chiusura di quell’arcata aveva causato i danni peggiori nell’alluvione del 1994). Interpellato l’AIPO sul da farsi, mi hanno risposto che loro non intervengono e che è compito del Comune perchè il ponte è di proprietà comunale. Allora mi sono attivato per predisporre un progetto e incaricare una ditta per l’asportazione del bancone di sabbia, in cambio materiale. Mi è stato risposto che questo sarebbe possibile in Provincia di Cuneo e Torino, perché aree interessate dall’Ordinanza del Presidente della Regione relativa all’alluvione dello scorso anno, ma non per la Provincia di Asti. Per cui dovrei pagare la ditta (circa 10000 €), fare il lavoro e riversare la sabbia e il materiale circa 100 m. più a valle”.

“La disparità di trattamento tra le diverse province del Piemonte – spiega Cotto – è dovuta a un’ordinanza del luglio scorso, con cui la presidente Bresso autorizzava il disalveo dei fiumi nel Torinese e nel Cuneese, zone particolarmente colpite dall’alluvione di quel periodo. Oggi però i Comuni astigiani pagano le spese di un atto che è rimasto sempre limitato a quelle aree e, nonostante i numerosi solleciti, non è mai stato ampliato a tutto il territorio piemontese”.

Cotto ha ricordato che in Piemonte  trenta famiglie non sanno, ancora oggi, quando potranno fare rientro nelle proprie case e, in modo  provocatorio, ha proposto all’assessore regionale all’Ambiente di ospitare una delle famiglie astigiane nell’alloggio affittato dalla Regione, tuttora  vuoto.