Per la diffusione della rete a fibre ottiche anche la Regione dovrebbe intervenire, soprattutto nei confronti delle aree disagiate che rischiano di essere tagliate fuori dal progresso”. Con un’interrogazione presentata a palazzo Lascaris, la vicepresidente del Consiglio regionale Mariangela Cotto (Pdl), chiede alla Giunta Bresso di indicare già nel prossimo bilancio 2010 uno stanziamento significativo per l’ampliamento della rete a banda larga, con priorità alle aree rurali, collinari e montane.
Nell’Astigiano – spiega Cotto – oltre a molte frazioni, ci sono 21 Comuni non coperti dalla cosiddetta banda larga. Restano ancora escluse le zone con minore densità abitativa, dove le aziende di comunicazione non hanno convenienza a effettuare investimenti. Ma la presenza di Internet veloce, oggi, è sempre più indispensabile: consente alle aziende di rimanere insediate sul territorio, ai cittadini e alle famiglie di godere di tutti i servizi telematici che hanno coloro che risiedono nelle aree urbane. Ad esempio, se andrà avanti, come c’è da augurarsi, il programma del governo sulla posta elettronica certificata, con cui dialogare più rapidamente con la pubblica amministrazione, l’esigenza di collegamenti online rapidi diventa essenziale”.
Cotto auspica, inoltre, che il piano voluto, a livello nazionale, dal ministro Claudio Scajola, con l’investimento di 800 milioni di euro per la banda larga possa ottenere il via libera dal Cipe, anche solo per una prima tranche.
Comprendo le difficoltà di finanziamento da parte del governo – dice Cotto – nel momento in cui i provvedimenti anticrisi e le molte emergenze assorbono risorse importanti. Ma la banda larga è un investimento in grado di dare nell’immediato un impatto in termini di occupazione e fatturato per le imprese del settore telematico, e ancora più in prospettiva, per consentire alle nostre piccole e medie imprese di essere competitive, entrando sui mercati di tutto il mondo. Per le nostre strutture turistiche e ricettive, per le produzioni di qualità nel campo agroalimentare ed enologico è fondamentale la possibilità di ampliare il mercato, e oggi questo si può ottenere solo tramite Internet, con costi contenuti. Abbattere il divario digitale è una sfida paragonabile a quella delle ferrovie nell’800 o della rete autostradale a metà del secolo scorso”.
Provincia di Asti – Comuni “scoperti”: Aramengo, Bruno, Castagnole Monferrato, Castelletto Molina, Cerro Tanaro, Chiusano, Coazzolo, Ferrere, Fontanile, Mombaldone, Mombaruzzo, Montemagno, Piea, Pino d’Asti, Quaranti, Rocchetta Palafea, Rocchetta Tanaro, S.Giorgio Scarampi, Scurzolengo, Serole, Tonengo.