La Commissione europea va verso un dietrofront sulla proposta di liberalizzazione dei nomi dei vitigni fuori dai luoghi di produzione, come Barbera, Nebbiolo, Dolcetto, Brachetto. Cortese, Lambrusco, Vermentino e diversi altri. La notizia positiva per i nostri produttori vitivinicoli arriva direttamente dall’ex ministro Paolo De Castro che a Bruxelles coordina il gruppo dei Socialisti & Democratici nella commissione agricoltura dell’Europarlamento. “A seguito delle nostre osservazioni – ha detto De Castro – il direttore generale Joos Korte ha dichiarato che proporrà al commissario per l’Agricoltura Ue Phil Hogan il ritiro dell’atto delegato sul vino. Se farà quanto dichiarato all’Europarlamento sarà un importante successo per i nostri produttori a conferma che il mantenimento dello status quo per la tutela dei vini identitari è l’unica via da perseguire senza modifiche che, in nome di una fantomatica semplificazione, rischierebbero di creare danni irreparabili”. Al problema della liberalizzazione del nome dei vitigni il Circolo Pd del Vino ha dedicato il 9 febbraio scorso un incontro al Castello di Grinzane Cavour a cui sono intervenuti la parlamentare europea Mercedes Bresso, l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, il presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Pietro Ratti e la coordinatrice del Circolo albese Marta Giovannini, membro della Direzione Regionale del Partito Democratico. “Come europarlamentari italiani del gruppo S&D – ha dichiarato Mercedes Bresso – abbiamo svolto un importante lavoro di squadra per  chiedere il ritiro dell’atto delegato sul vino. Sono indubbiamente soddisfatta del fatto che il direttore generale Joost Korte lo abbia fatto  perché in questo modo si salvaguarda la tradizione vitivinicola italiana e piemontese. Il pericolo però non è ancora totalmente scampato ed è necessario mantenere alto il livello dell’attenzione. In questa ottica ha fatto bene Sergio Chiamparino a sollecitare un’azione collettiva da parte di tutte le Regioni interessate dal problema”. Marta Giovannini: “A meno di un mese del nostro incontro di Grinzane qualche risultato si è già ottenuto. La questione mi sta molto a cuore perché riguarda l’economia del nostro territorio – ed ovviamente e più in generale – quella italiana. Sono molto felice di questa prima buona notizia e ringrazio l’on. Bresso per essersi  presa particolarmente a cuore questa vicenda come europarlamentare PD – PSE, anche se non fa parte della commissione Agricoltura. Ovviamente non bisogna abbassare l’attenzione: l’Europa è casa nostra ma in Europa non dobbiamo mai dimenticare di essere italiani”.