A maggio aveva operato una paziente in gravidanza esponendola per soli 41 secondi alle radiazioni ionizzanti (Rx). Una settimana fa il dottor Marco Scaglione, direttore della Struttura di Cardiologia del Cardinal Massaia, ha fatto ancora meglio: è intervenuto su un’altra donna, incinta alla ventisettesima settimana, con un intervento di ablazione transcatetere, finalizzato a risolvere la tachicardia che la affliggeva, senza utilizzare in alcun modo i raggi x, salvaguardando così la madre e il feto.
L’eccezionale intervento al cuore si è svolto all’ospedale SS. Trinità di Cagliari e ha impegnato il medico astigiano accanto all’équipe del prof. Carlo Lai, che guida la Divisione di Cardiologia del nosocomio sardo. Tra le due strutture sanitarie è già in corso una collaborazione, che ha portato i medici del SS. Trinità a seguire ad Asti gli interventi di ablazione cardiaca, attività di eccellenza per il reparto del Massaia (circa 500 i casi registrati annualmente).
L’operazione dei giorni scorsi ha riguardato una donna incinta di 39 anni che presentava una tachicardia rilevante (170 battiti al minuto contro una media di 65/75), un livello di pressione arteriosa basso (80 di massima) e un sospetto di sofferenza fetale dovuto al minor afflusso di sangue alla placenta. La tachicardia di cui soffriva da tempo è peggiorata con la gravidanza, che aveva anche limitato sensibilmente il ricorso alle cure farmacologiche per evitare eventuali conseguenze al feto.
In caso di ablazione, le radiazioni ionizzanti sono di regola necessarie (spesso in gran quantità) per seguire il decorso degli elettrocateteri lungo i vasi sanguigni e per la loro guida nella ricerca dei bersagli sui quali intervenire per interrompere le aritmie.
Nell’intervento al SS. Trinità è stato utilizzato il sistema di mappaggio e navigazione intracardiaca CARTO 3 (Biosense-Webster), ultima versione di un sistema in dotazione al Massaia fin dal 1996 e da qualche settimana introdotto alla Cardiologia del prof. Lai. Questa metodica utilizza un campo elettromagnetico appositamente creato per il riconoscimento e la localizzazione degli elettrocateteri nello spazio e permette, quindi, di seguire il loro spostamento lungo i vasi e nel cuore stesso. Consentendo di ricostruire una mappa virtuale delle cavità cardiache con estrema precisione, facilita di conseguenza la “navigazione” all’interno delle stesse senza l’utilizzo di raggi.
Contattato nella mattinata di giovedì 29 settembre, il dottor Scaglione si è reso immediatamente disponibile per l’intervento, raggiungendo Cagliari con un volo aereo urgente. L’intervento nel Laboratorio di Elettrofisiologia è durato circa 3 ore e si è concluso con successo, determinando l’interruzione permanente dell’aritmia della paziente. La donna è perfettamente guarita, senza alcuna ripercussione sul feto, ed è stata dimessa lunedì 3 ottobre.  
Soddisfatto il dottor Scaglione per un nuovo positivo risultato raggiunto dalla “scuola astigiana”, erede del prof. Fiorenzo Gaita: “Qui al Massaia – sottolinea – ci sono le competenze tecniche e la strumentazione che consentono di eseguire ormai con una certa frequenza interventi come quello svolto a Cagliari”.
La professionalità  dei medici astigiani ha già portato Scaglione a eseguire analoghi interventi in altri ospedali italiani (Torino, Genova, Taormina, ecc.) o stranieri (come Marsiglia e Lugano). Questa specialità oltre a coinvolgere il primario, responsabile del Centro Aritmologico dell’ospedale cittadino fin dal 2002, vede impegnati i medici della Cardiologia Domenico Caponi e Paolo Di Donna.