I recenti fatti di cronaca nazionale hanno posto di nuovo l’accento sul pericolo del randagismo.

Proprio in questi giorni, ad Asti e ad Alessandria sta partendo un progetto pilota di educazione sanitaria contro il randagismo che impegnerà nei prossimi sei mesi i Servizi Veterinari dell’Asl. Nei municipi sarà distribuito materiale informativo con lo slogan “Ehi, dammi il chip” e, attraverso un questionario, si raccoglieranno dati per monitorare il numero di cani vaganti, verificando la presenza dei servizi di cattura, custodia e accoglienza sul territorio.

Nei canili dell’Astigiano nel 2007 sono stati ospitati 310 randagi; 4.603 quelli di proprietà regolarmente “microchippati” (3.000 attraverso l’Asl e 1.630 ricorrendo ai veterinari libero professionisti).

Il fenomeno del randagismo – spiega Gianni Filippone, responsabile del Servizio Veterinario Sanità Animale dell’Asl AT – comporta conseguenze negative per la pubblica incolumità (155 gli animali morsicatori catturati l’anno scorso), l’igiene urbana, il rischio di diffusione di malattie e per lo stesso benessere dell’animale. Il progetto di sensibilizzazione appena avviato punta alla diminuzione dei cani non identificati e a ridurre il numero di bestiole accolte nei rifugi attraverso il loro affidamento ai cittadini nell’ambito della campagna di sensibilizzazione regionale Svuotiamo i canili“.

Attualmente nell’Astigiano sono attive le strutture di prima accoglienza e affido di Asti e Nizza Monferrato alle quali i Comuni ricorrono per ricoverare i randagi (in Piemonte il costo annuo a carico di ogni cittadino è di 2 euro).

“Ehi, dammi il chip”, che vedrà in particolare al lavoro i tecnici di prevenzione del Servizio Veterinario di Asti in collaborazione con il Servizio Agricoltura della Provincia, punterà anche a far conoscere l’Anagrafe canina informatizzata (Arvet): istituita dalla Regione nel 2004, prevede l’obbligo di registrazione elettronica per tutti i cani presenti sul territorio regionale. Nell’Astigiano la metà dei randagi catturati nel 2007 erano privi di microchip o di tatuaggio identificativo.  

Tutti i Comuni che rientrano nell’ambito dell’Asl AT sono stati abilitati come utenti, l’anno scorso, per consultare la banca dati regionale: attraverso il microchip dell’animale, il nome del proprietario, il tipo di cane si è in grado di identificare la bestiola.

L’Asl astigiana assicura due sedute al mese di “microchippaggio” nell’ambulatorio di via Conte Verde 125 e una al mese nelle sedi comunali distribuite sul territorio di competenza. Per i proprietari la registrazione elettronica del cane comporta un costo di 3,50 euro, mentre per le cucciolate si praticano tariffe ridotte. Per ulteriori informazioni: Segreteria Area A Servizio Veterinario: 0141.484021/0141.484026.