“Dalla parte delle donne qualcuno ti ascolta sempre” è il titolo della storia a fumetti realizzata dalle politiche di Pari Opportunità della Provincia di Asti e dall’Istituto professionale statale per l’industria e l’artigianato “A. Castigliano” di Asti nell’ambito del Progetto PARImente che promuove la cultura della valorizzazione delle differenze di genere e delle pari opportunità, in collaborazione con la Regione Piemonte e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Asti. Sono destinatari del progetto gli studenti e i famigliari dell’I.P.S.I.A.A. “A. Castigliano” di Asti, del Doposcuola Peter Pan e delle scuole in rete con l’istituto (scuola media statale “Jona” di Asti, Istituto Comprensivo Rocchetta Tanaro, scuola media statale “Alfieri” di San Damiano d’Asti, Istituto Comprensivo di Nizza Monferrato, Scuola Media Statale “C. Gancia” di Canelli, scuola media statale “A: Brofferio” di Asti, IV Circolo Didattico di Asti). La realizzazione della pubblicazione con sceneggiatura, disegni, copertine e grafica di Fabio Fiorello, testi di Marianna Del Santo, chine e colori di Isabella Carotenuto è nata in collaborazione con le allieve dello Sportello Ascolto I.P.S.I.A.A. Castigliano di Asti e la Provincia di Asti.
L’iniziativa rientra nella campagna di sensibilizzazione contro la violenza alle donne (numero antiviolenza 1522) che nella provincia vede coinvolti come centri di informazione: il Settore Politiche Sociali del Comune di Asti in c.so Alfieri, 350 (tel. 0141 399408 – 399406 – 399500) il centro d’ascolto l’Orecchio di Venere presso la Croce Rossa Italiana in via Foscolo, 7 (tel. 0141 1855172 – 3346650627) e sul territorio lo Sportello del C.I.S.A. – Asti Sud a Nizza Monferrato in piazza Garibaldi (0141 782424 – 0141 720400) il CO.GE.SA. – Asti Nord ad Asti in corso Einaudi (tel. 0141 591801).
Parte integrante del progetto è anche l’attivazione dello Sportello PARImente con sede al Castigliano in via Martorelli, 1 ad Asti dalle 9,30 alle 11,30 dal lunedì al venerdì (referente: Roberta Borgnino tel. 3666633937), con funzioni di ascolto a studenti e adulti per la segnalazioni di situazioni di cui sono stati testimoni con il supporto di docenti, educatori, mediatori interculturali e psicologi.
L’iniziativa è stata presentata durante la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa “Per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne”, tra Provincia di Asti, Prefettura di Asti, Questura di Asti, Comando Provinciale Carabinieri, Comando Provinciale Guardia di Finanza, Comune di Asti, Consorzio C.I.S.A. Asti Sud, Consorzio CO.GE.SA., Ufficio Scolastico Provinciale di Asti, Azienda Sanitaria Locale ASL AT, Croce Rossa Italiana – Sezione provinciale di Asti, Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Asti, Coldiretti, Consultorio familiare C.I.F. “Francesca Baggio ”, Associazione P.IA.M. onlus di Asti, Consigliera di Parità della Provincia di Asti.
Il documento, elaborato dal gruppo di lavoro contro le diverse forme di violenza nei confronti delle donne (fisica, psicologica, sessuale, economica) è nato dall’analisi prodotta dalla rete locale per l’attuazione delle iniziative contenute negli indirizzi del “Piano regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime”. L’adozione di una linea di intervento comune ed efficace ha reso indispensabile la predisposizione del documento.
L’adesione al protocollo è aperta a tutti i soggetti pubblici e privati, che ne abbiano interesse ed entra in vigore dalla data della firma. Il protocollo definisce le modalità di cooperazione e i compiti comuni delle parti firmatarie: la raccolta e l’elaborazione dei dati necessari al monitoraggio complessivo del fenomeno, nel rispetto della privacy delle donne e minori interessati; formazione costante dei propri operatori destinati alla presa in carico dei casi connessi al fenomeno in questione; la designazione di un proprio qualificato referente per l’attuazione delle procedure previste nel presente atto e per la definizione di linee e strategie operative di dettaglio, che consentano di rispondere il più efficacemente possibile agli impegni assunti; partizione alle periodiche riunioni che verranno convocate dalla Provincia per una verifica delle azioni, dei problemi e dei risultati conseguiti; sostegno e diffusione del presente protocollo. Il documento, alla presenza della Consigliera delegata alle Pari Opportunità della Provincia Francesca Ragusa è stato firmato dalla Presidente della Provincia Maria teresa Armosino, dal Vice Prefetto Vicario Carolina Bellantoni, dal Questore di Asti Angelo Sanna, dal Comandante provinciale dei Carabinieri T. Col. Paolo Ferrarese, dal Comandante provinciale della Guardia di Finanza Col. Antonio Borgia, dal Vice Sindaco di Asti Sergio Ebarnabo, da Donata Fiore (Consorzio C.I.S.A. Asti Sud), da Giuseppe Camisola (Consorzio Co.GE.SA), dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Francesco Contino, dal Direttore Amministrativo dalle’ASL AT Angelo Pescarmona, dal Commissario Straordinario della Sezione Provinciale della Croce Rossa italiana Angelo Giovanni Buccudu, dal Presidente del CSV Bartolomeo Diagora, da Antonio Ciotta per la Col diretti, da Renza Binello (Consultorio C.I.F.), dal Presidente P.I.A.M. Alberto Mossino e da Gloria Ruffa Consigliera di Parità della Provincia di Asti.
Spiega la Presidente della Provincia Maria Teresa Armosino: “I mass media parlano sempre più diffusamente del fenomeno della violenza fisica e sessuale nei confronti delle donne, mentre le donne vittime di violenza spesso non riescono ad esprimere il loro dramma e il bisogno di tutela. In questo contesto è importante ogni iniziativa messa in campo per contrastare il fenomeno e offrire aiuto. L’Istat ha reso noto in questo mese (settembre 2010) come un milione e 224 mila donne è oggetto di violenza o pressioni sul luogo di lavoro. Spesso le donne non denunciano questo tipo di violenza anche se hanno consapevolezza di essere in presenza di un reato proprio perché persiste la paura, l’auto colpevolizzazione e la mancanza di fiducia nell’operato delle forze dell’ordine. La lotta al fenomeno della violenza contro le donne e la lotta contro le discriminazioni sono fasi di un percorso che deve coinvolgere tutti ai vari livelli della società civile perché istruzione e lavoro rimangono le strade maestre per garantire la speranza di una vita diversa. E la parità tra donne e uomini è un prerequisito per incontrare e favorire gli obiettivi di crescita, occupazione e coesione sociale”.