Gianfranco Miroglio è il nuovo presidente del Parco paleontologico astigiano. La sua nomina, insieme a quella dei componenti del Consiglio dell’Ente di Gestione, è stata firmata dal presidente della Giunta Regionale Sergio Chiamparino e costituisce una delle parti attuative della nuova legge sul riordino delle aree protette piemontesi. Dirigente scolastico in pensione, consigliere comunale di Asti dal 1990 al 2007, una lunga esperienza in campo ambientale che lo ha portato, tra l’altro, a ricoprire la carica di coordinatore regionale di Federparchi, Miroglio torna a guidare l’Ente dopo averlo governato ininterrottamente, sotto il nome di Ente parchi prima e Aree protette astigiane poi, dal 1991 al 2011. Con l’investitura regionale, prende il posto di Felice Musto, che ha retto l’Ente dal 2012 a oggi come presidente e successivamente commissario del Parco paleontologico astigiano, negli stessi anni in cui Miroglio è stato impegnato a dare forma, come coordinatore, al Piano di valorizzazione territoriale “Le Colline del Mare”. I due amministratori opereranno nel Consiglio dell’Ente insieme a Alessandro Boano, Umberto Gallo Orsi, Michelino Musso fino alla scadenza dell’attuale legislatura regionale. Il Parco paleontologico si occupa della gestione del Museo dei fossili, del parco naturale di Rocchetta Tanaro e delle aree protette di Valle Andona, Valle Botto e Valle Grande e della Val Sarmassa. “E’ molto positivo – commenta Miroglio – che la legge di riordino delle aree protette abbia assegnato al nostro Ente un nome che tiene insieme la valenza naturalistica con quella paleontologica: un segnale di attenzione di cui siamo grati alla Giunta Regionale e alla consigliera Angela Motta, che si è battuta per salvaguardare la nostra autonomia territoriale”. Il neopresidente guarda allo stato dell’arte: “Le iniziative avviate in  questi ultimi anni dal Consiglio e dal presidente/commissario – indica Miroglio – segnano una produttiva continuità dei progetti definiti in precedenza. L’attuale Consiglio, da poco rinnovato, ha alte competenze, su tematiche come i parchi e l’ambiente, e una forte passione: la garanzia per poter lavorare bene e molto”. Alle prese con risorse economiche limitate, “ma che comunque non devono impedirci di fare”, il presidente delinea il programma di lavoro che lo vedrà impegnato con il Consiglio e il personale: “Dobbiamo chiudere il terzo lotto, attualmente in cantiere, del Museo Paleontologico – dice – in modo da poter disporre di nuovi spazi e allestimenti, e iniziare la ricerca dei fondi per la ristrutturazione della Chiesa del Gesù: un’impresa quasi titanica. La definizione delle relazioni con l’Università, la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte e il Museo di Scienze Naturali di Torino garantiranno lo sviluppo del nostro centro espositivo attraverso nuove acquisizioni di collezioni fossili. Per questo è importante definire al più presto il comitato tecnico-scientifico che gestirà il museo”. Un altro progetto riguarda l’istituzione del Distretto Paleontologico “che nei comuni coinvolti – spiega Miroglio – potrebbe portare a opportunità occupazionali e nuove presenze turistiche. E proprio partendo dall’ambito del distretto che andremo a definire, andrà considerata l’opportunità di innalzare la percentuale di territorio tutelato, oggi inferiore all’1%, molto al di sotto dei livelli europei, nazionali e regionali prefissati. Mentre con il Comune di Asti ragioneremo sulla gestione dei Siti di interesse comunitario Stagni di Belangero e Valmanera”. Nell’agenda del presidente, inoltre, il nodo del potenziamento della pianta organica e della manutenzione delle aree protette (“temi da discutere con la Regione”), un rapporto più solido con la Comunità del Parco, una stretta collaborazione con i Comuni, per giungere a promuovere eventi condivisi, e le scuole.