Venerdì 3 ottobre, Giorgio Conte sensibilizzerà con le sue canzoni gli astigiani sulle cure palliative, sulla possibilità cioè per il malato terminale di ridurre, per quanto possibile, la sofferenza ovunque egli trascorra l’ultimo scorcio di vita: il concerto si terrà alle 21, al Diavolo Rosso e l’ingresso è libero.
Incentrata sulle cure palliative è la struttura che si è da poco creata all’interno del reparto Oncologico dell’Asl AT e che punta a seguire il paziente sia a domicilio che in ospedale o in “hospice” (dieci i posti letto che nasceranno, in futuro, alla casa di riposo “Città di Asti”). Il malato può contare su un’équipe composta da varie figure professionali: il medico palliativista e quello di famiglia, l’infermiere, lo psicologo, il fisioterapista, i volontari.
Un tema, quello delle cure palliative, che ad Asti è ancora troppo poco conosciuto: il responsabile della struttura nata all’interno di Oncologia, Giuseppe Parello, interverrà al Diavolo Rosso proprio per fornire informazioni e spiegare come funziona il servizio.
L’Oncologia del Cardinal Massaia si conferma un reparto all’avanguardia anche per la nuova forma di comunicazione con i medici di base introdotta da circa un mese: circa 70 email al giorno, infatti, giungono nella casella di posta elettronica dei medici di famiglia inviate dal reparto ospedaliero, contenenti un aggiornamento sullo stato del paziente appena visitato in ambulatorio o che ha concluso la terapia in Day hospital.
Un modo nuovo e diretto di comunicare che, introdotto da circa un mese, sta riscuotendo l’assenso dei medici di base, informati in tempo reale sulla condizione del loro assistito o sull’eventuale modifica alla terapia.
“Questa iniziativa – ha detto il primario di Oncologia, Franco Testore – non rappresenta un’innovazione tecnologica fine a se stessa, ma rientra in una visione umanistica che mette al centro il rapporto con il paziente, a cui possiamo dedicare più tempo sveltendo, grazie all’informatica, la parte burocratica del lavoro. Il malato si sente ancor di più parte di un’organizzazione sanitaria in cui ospedale e medici di famiglia operano in stretta relazione”.
“Si tratta – ha commentato nei giorni scorsi il direttore generale dell’Asl AT, Luigi Robino – di un esempio sulle buone pratiche, attuate al ‘Cardinal Massaia’, capaci di rendere più forte il collegamento con il territorio”.
Il trattamento dei dati personali del pazienti si svolge nel rispetto della legge sulla privacy: le informazioni trasmesse ai medici di base vengono infatti veicolate attraverso la rete informatica interna dell’Asl (Intranet). Sull’uso delle tecnologie il reparto di Oncologia ha ormai sviluppato una consolidata esperienza: risala a 16 anni fa l’introduzione della cartella clinica informatizzata, esempio più longevo, negli ospedali d’Italia, in questo settore.
Nel lavoro quotidiano dell’Oncologia un ruolo importante lo svolgono, da dieci anni, anche i volontari delle Associazioni Astro e Progetto Vita (complessivamente 160 persone, in aumento rispetto al passato). La preziosa collaborazione tra personale sanitario e volontari sarà illustrata, sabato 4 ottobre, al secondo convegno italiano sull’umanizzazione delle cure in oncologia ospitato a Trieste. L’esperienza di Asti, raccontata da Testore anche attraverso l’uso della fotografia, è una delle cinque selezionate.