Carissimi,
due mesi fa iniziavo il mio ministero episcopale fra voi ed ora, per la prima volta, celebriamo insieme il Santo Natale. In questa solennità ci raduniamo insieme attorno al Bambino. Quel bambino è Dio che si fa uomo. Il nostro Dio, il Dio dell’amore che non ha paura di condividere la nostra vita, con le sue gioie, ma anche con le sue debolezze, le sue chiusure, i suoi peccati. Insomma, la vita dell’uomo, così come essa è, senza finzioni né artifici.
Ogni anno mi colpisce pensare che Dio ha voluto nascere proprio a Betlemme, “in una grotta al freddo e al gelo”, avrebbe potuto nascere in qualsiasi altro posto, in un posto migliore, ma ha scelto di nascere a Betlemme. E proprio lì continua a voler nascere ancora oggi, nella nostra personale Betlemme, perché sa che lì è il luogo dove più abbiamo bisogno del suo calore, del suo amore, della sua salvezza!
E allora anche in questo strampalato e preoccupante 2018 viene ancora a nascere nei nostri cuori, spesso così freddi e lontani da Lui. Viene ancora a nascere nella vita di ogni uomo che c’è sulla terra, e che magari si muove da una parte all’altra della terra. Viene a nascere in questo mondo che non è ancora quel mondo di pace e giustizia che Lui aveva voluto e pensato per noi. Non può che venire qui, perché Dio non può che amare gli uomini, tutti gli uomini, ogni singolo uomo, nella concretezza e banalità della vita di ciascuno di noi. Non può che essere così, perché Dio è così, Dio è amore.
Auguri a tutti voi che siete la mia amata famiglia perché possiate incontrare Gesù che prende vita nella vostra vita.

+ Marco