Il 2016 sarà anno di scelte importanti per Asti. “In tre anni e mezzo –ha dichiarato il sindaco durante la conferenza stampa di inizio anno- abbiamo portato Asti fuori dall’emergenza: sia con riferimento ai problemi più banali (non funzionavano i bagni pubblici) a quelli più complessi: perdevamo centinaia di migliaia di euro all’anno con l’Enofila, avevamo tutti i cantieri fermi e stavamo perdendo i 5 milioni di euro di finanziamento per il palasport e i 10 milioni di finanziamento del Pisu; avevamo scuole e impianti sportivi che cadevano a pezzi…”. “Oggi la Città è tornata all’onor del mondo e siamo usciti dall’emergenza, ma il 2016 sarà cruciale per il rilancio e possiamo dire che il futuro è nelle nostre mani, tutte astigiane” ha aggiunto Brignolo. Bisognerà scegliere se e dove fare un grande parcheggio a ridosso della Ztl per ampliarla ulteriormente; dove far passare la tangenziale sud ovest; dove collocare i finanziamenti del nuovo Pisu e come collocarci a livello regionale nel processo di riorganizzazione istituzionale in corso: “abbiamo dimostrato di poter salvare Provincia e Prefettura; ora –ha aggiunto il sindaco- non abbiamo più alibi e dobbiamo formulare noi delle proposte concrete, altrimenti subiremo, come avvenuto in passato, le scelte fatte da altri”. Nella conferenza stampa per ogni argomento su cui dovranno essere assunte decisioni importanti, la Giunta ha presentato una scheda per illustrare “com’era Asti all’insediamento della nostra Giunta, cos’è stato fatto durante il nostro mandato fino ad oggi, cosa dobbiamo fare nel 2016” ha spiegato il sindaco. Il futuro della città Ieri – Al nostro insediamento metà dei negozi dei portici Anfossi di piazza Alfieri erano sfitti, per la Città non si vedeva un turista e non si capiva quale sarebbe stato il nostro futuro, con le fabbriche che chiudevano. Oggi – Abbiamo continuamente comitive di turisti stranieri; abbiamo praticamente un’iniziativa di intrattenimento ogni settimana nel centro Città e finalmente i visitatori possono vedere i monumenti senza esser schiacciati dalle macchine; piazza Statuto e piazza Astesano pedonalizzate hanno cambiato faccia e la zona della Cattedrale e dei Varroni, con il nuovo museo del Palio è molto frequentata. Domani – Stiamo preparando il progetto “Vino e Cultura” per proporlo al finanziamento dalla Regione Piemonte, con i fondi del “nuovo Pisu”: enoteca in municipio e completamento dei palazzi storici con progetti che richiamino l’identità del vino e, perché no, un parcheggio in struttura ai margini del centro storico, per poter pedonalizzare ancora qualche altra piazza e dare servizi igienici e di accoglienza ai pullman che sbarcano turisti in Città. Poi ancora università e il sostegno a una start up per giovani che vogliono impegnarsi nel turismo, per tenere aperti i museo o nell’enogastronomia. Speriamo che davvero la Camera di Commercio riporti la Douja in centro Città: sarebbe bellissimo e noi collaboreremmo con entusiasmo, mettendo a disposizione i nostri palazzi storici. Il primo banco di prova dell’Asti del futuro turistico sarà l’Adunata Nazionale degli Alpini, che abbiamo fortemente voluto e deve essere la nostra occasione di riscatto come le olimpiadi del 2006 per Torino. Opere pubbliche Ieri – Al nostro insediamento le opere pubbliche erano tutte ferme. Il Pisu (14 milioni di euro) piantato, con il rischio di perdere il finanziamento (come la precedente amministrazione aveva fatto con i fondi per il farmer market allo Spazio Vinci), l’unica opera realizzata dai nostri predecessori in cinque annoi era stata la tinteggiatura della facciata esterna della Palazzina Comando della Colli di Felizzano e n po’ di porfido in piazza Alfieri pagato con i fondi avanzati dell’alluvione ‘94. Oggi – In tre anni e mezzo siamo usciti dalla palude: abbiamo completato il tempio crematorio, i 34 cantieri del Pisu nella zona sud ovest della Città, compresi i Palazzi storici; abbiamo sfatato la maledizione di strada Laverdina e di Palazzo Alfieri (dove i lavori edili sono finiti e ora si stanno realizzando gli allestimenti degli arredi); ristrutturato Palazzo Ottolenghi; la bretella che collega corso Ivrea all’OBI; rifatto il parcheggio di via Natta che faceva acqua dal 2009; abbiamo realizzato 11 nuovi chilometri di piste ciclopedaonali (8,3 Km tra la Torretta e corso Alba, 1,7 Km. in zona Piazza d’Armi, 1 Km. tra via Atleti Azzurri e il Red & Black) che aggiungendosi ai 7,7 preesistenti, stanno estendendo le ciclopedonali del 143%. Insomma le opere pubbliche della Città sono ripartite, anche grazie a un po’ di coraggio nelle scelte urbanistiche, che hanno rimesso in moto i cantieri in corso Alessandria, corso Casale e viale Pilone. Domani – Sicuramente le rotonde dell’Avir e del casello Asti Ovest e davanti al Salera, il nuovo ponte sul Versa in corso Alessandria e il nuovo Palasport; la risistemazione dei nostri parchi impresentabili (quello delle ex Ferriere in particolare). L’Asp appalterà di qui al 2019 12 milioni di euro di fognature: una grande operazione “fiumi puliti”, iniziata con la fognatura di Valmanera. Centrale e rete del teleriscaldamento rappresentano altri 45 milioni di euro di interventi che daranno lavoro all’edilizia nella nostra Città. Infine la tangenziale sud ovest. Stiamo facendo con i sindaci di Alba e Cuneo un lavoro al momento oscuro, per far ripartire la Asti-Cuneo: ci sono i presupposti per riuscirci, tenendo dentro anche la nostra tangenziale, se non riprenderemo le beghe tra astigiani e se ci atterremo alle prescrizioni date dal ministero dei beni culturali e dell’ambiente. Sicurezza Ieri- Al nostro insediamento abbiamo trovato un impianto di videosorveglianza risalente ai primi anni 2000, con telecamere obsolete e malfunzionanti. I campi nomadi erano fuori controllo: una montagna lunga cinquanta metri e altra quattro metri di rifiuti di fronte al campo rom di via Guerra e un campo abusivo alla Boana in corso Savona che continuava ad espendersi. Oggi – Abbiamo acceso 21 nuove telecamere nella zona sud ovest della Città; stiamo per sostituire le 43 vecchie telecamere malfunzionanti (il progetto è in attesa del via libera dal tavolo tecnico delle forse dell’ordine e poi sarà subito appaltato, perché ci sono i soldi impegnati) e sta per essere pubblicato il bando per installare telecamere di videosorveglianza anche nelle frazioni: una novità assoluta. Per la prima volta in questa Città è stato sgomberato un campo nomadi: il campo abusivo dei rom della Boana che era abitato da circa quaranta persone. I campi (dal settembre 2012) sono sottoposti a controlli periodici dalle forze dell’ordine. Domani – Con il Controllo del Vicinato e la App per i telefonini predisposta dall’Asp i cittadini creeranno una rete di migliaia di occhi “umani” sulla Città, che si uniranno alle telecamere che grazie all’accordo sul prezzo calmierato promosso dal Comune speriamo possano essere installate in ogni condominio. Scuole Ieri – Le nostre scuole cadevano letteralmente a pezzi. Oggi – Abbiamo in corso due milioni di euro di opere per la sicurezza e l’abbellimento delle scuole di proprietà comunale. Domani – Con un “project finanzing” saranno rifatti tutti i serramenti e tutti i cappotti per evitare le dispersioni di calore: gli interventi si pagheranno con il risparmio energetico. Sport Ieri – Quando ci siamo insediati pioveva dentro il Palazzetto di via Gerbi e nel Palasanquirico, dove si sollevava anche il parquet; la pista di atletica si staccava dal fondo e la piscina comunale suscitava lamentele continue. Oggi – Il Palasanquirico ha un pavimento nuovo e il tetto revisionato, così come del Palagerbi, che ha anche l’ascensore per i disabili, la pista di atletica è stata rifatta e la piscina è un gioiello. La vecchia amministrazione aveva di fatto perso il finanziamento da 5 milioni di euro per il nuovo palazzetto e ora è in corso la procedura per avviare l’appalto. Il campo di via Fregoli ha un nuovo campo in sintetico ed è partita la gara per la nuova palestra dell’università. Domani – Con l’arrivo del nuovo Palasport (l’appalto partirà nel 2016) avremo una dotazione impiantistica sufficiente, per porre le basi di una politica condivisa con le società sportive di promozione per dare un futuro ai nostri ragazzi. Università Ieri – Il futuro del Polo astigiano era incerto, con il Comune e la Provincia che intendevano dismettere il Polo di Astiss. Oggi – Abbiamo raddoppiato gli studenti di scienze motorie e consolidato gli altri corsi, accreditato Astiss come ente di alta formazione e l’Incubatore di Imprese funziona a pieno regime e ha iniziato a immettere giovani intraprendenti sul mercato. Domani – La nuova convenzione in fase di stipula con l’Università di Torino garantirà continuità e crescita del Polo astigiano per quindici  anni. Enofila Ieri – La Società Aurum et Purpura perdeva circa 300 mila euro all’anno che venivano regolarmente ripianati dagli Enti pubblici con i soldi dei cittadini. Oggi – Abbiamo insediato un consiglio di amministrazione non retribuito, interrotto i contratti con il direttore e il collaboratore stipendiato, liquidato la società e azzerato le perdite. Domani – Il fabbricato, che rientrerà nelle prossime settimane nella piena proprietà del comune, è bellissimo e lo metteremo a bando nel 2016, per offrirlo anche gratuitamente a chi lo prenderà in carico per realizzarci attività di interesse pubblico. ASP Ieri -La nostra azienda aveva contratti di servizio in scadenza e la mancanza di prospettiva aveva asserto gli investimenti. Gli ultimi pullman acquistati risalivano al 2006 (i bus a metano voluti dal sindaco Voglino), i lavori per le fognature erano fermi, gli investimenti nel settore dell’energia (promessi dal 2002) erano sempre rimasti sulla carta. Oggi – Abbiamo svegliato l’azienda; abbiamo acquistato sedici nuovi bus euro 6; stabilizzato i contratti di servizio fino al 2029; fatto ripartire i lavori per le fognature (completata Valmanera e altri 12 milioni di opere di qui al 2019); sbloccato gli investimenti nell’energia: è partito il progetto del teleriscaldamento e quello dell’illuminazione pubblica della Città con la sostituzione di tutti i lampioni con lampade a led (cinque milioni di euro di investimento, risparmio per il comune di 450.0000 euro all’anno di spesa corrente e minori emissioni di anidride carbonica pari a quella che si otterrebbe piantumando 150.000 alberi). Domani – L’azienda ha le carte in regola per diventare un soggetto primario nel campo dei servizi a livello regionale, dando lavoro ed esportando professionalità e competenze astigiane. Rifiuti Ieri – Al nostro insediamento abbiamo trovato un accordo con la provincia di Alessandria per ospitare ad Asti l’inceneritore del sud Piemonte, un “piano dei siti” che prevedeva una discarica a Villanova: scelte sbagliate che oltretutto avrebbero richiesto anni per essere realizzate e ci avrebbero condannato all’emergenza, visto che la discarica di Cerro era in esaurimento. Oggi – Per la prima volta la società dei rifiuti Gaia (trattando rifiuti provenienti da fuori) ha prodotto oltre mezzo milione di euro di utili che sono stati ripartiti tra i comuni, che li hanno a loro scelta impiegati per contenere le tariffe o per spesa sociale. Domani – Due settimane fa abbiamo deliberato in via definitiva, nell’assemblea del Consorzio di Bacino che non avremo nessun inceneritore e nessuna nuova discarica, ma con l’aumento di capitale di Gaia attiveremo dodici milioni di euro di investimenti tutti sugli impianti di riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, mandando quelli non riciclabili ad un inceneritore fuori provincia. Il rischio emergenza rifiuti è scongiurato per i prossimi quindi anni e la società Gaia produrrà utili che potranno essere usati per ridurre le tariffe. Frazioni Ieri – L’abolizione per legge delle circoscrizioni e i tagli finanziari avevano lasciato le frazioni in abbandono. Oggi – Abbiamo istituito i “Volontari del territorio” che ridanno voce alle frazioni; abbiamo realizzato interventi per un milione duecentomila euro sulle frane (Vaglierano, concentrico e strada Monte Ratto; Bricco Malandrone a San Grato di Sessant; Strada Briccalone di Serravalle; località Boccanera  di San Marzanotto; strada Valcrosa di Casabianca; strada Santa Maria a Serravalle; strada Stangona Alta e Stangona Bassa a San Marzanotto; strada Monferrina a Variglie; strada Serra di Vallarone; strada Moncarantino di Serravalle; Serra Cappellaio di Casabianca; Vallebenedetta; Vallarone; Moncarletto; Vallelunga e Val Ceresa di Casabianca;  san Carlo di Mombarone; Zucchetta di Castiglione; Bricco Biamino e Castellazzo di San Marzanotto; località Cavallino di Montemarzo; San Cristoforo di Variglie) e sono in corso di installazione 35 nuovi lampioni. E’ legge la “Variante Frazionale” che consente di realizzare gli ampliamenti, senza limiti di volume e destinazione, per rendere attrattive le nostre frazioni, mentre si frenano i nuovi insediamenti di villette a schiera. Domani – Nel 2016 saranno realizzati interventi per un milione cinquecentomila euro (già concordati con i “volontari del territorio” e nelle assemblee svolte in tutte le frazioni), sarà installato il Wi-fi in tutte le frazioni e (almeno una per frazione) le telecamere di videosorveglianza collegate con questura, carabinieri e polizia municipale. Sanità Ieri – La vecchia amministrazione regionale aveva addirittura deliberato l’assoggettamento dell’ospedale di Asti all’ASO di Alessandria. Oggi – Grazie alla mobilitazione che ha visto una volta tanto uniti i cittadini astigiani (minaccia di ricorso, etc.) l’ospedale di Asti è rimasto autonomo e ha confermato il proprio carattere di struttura “intermedia” tra un ospedale di 1° e di 2° livello, consolidata dall’accorpamento ad Asti del laboratorio analisi di Asti, Alba e Alessandria. La rete territoriale (con l’acquisizione della diabetologia, la creazione di SOC interaziendali e il mantenimento di SOC importanti, alcune delle quali rimaste libere per essere coperte in un futuro imminente) si può definire solida. Domani – La notizia dei giorni scorsi del finanziamento con 10 milioni di euro per il Presidio ella Valle Belbo, consente di affermare che la Provincia di Asti (nel panorama generale della Regione, che vede massicci ridimensionamenti di strutture) sia uscita bene dalla cura di riorganizzazione della sanità piemontese: in nessuna altra provincia si incontrano due strutture nuove come sarà ad Asti con l’ospedale Cardilal Massaia (il più nuovo ad oggi realizzato in Piemonte) e il presidio della Valle Belbo (di cui riprenderà la costruzione appena rifinanziata). La Prefettura e la Provincia di Asti Ieri – La debolezza del territorio astigiano aveva condotto ai decreti del Governo Monti che accorpavano la nostra Provincia e la nostra Prefettura a quelle di Alessandria. Oggi -Abbiamo anche con il ricorso alla Corte Costituzionale ottenuto la decadenza del decreto legge che accorpava la provincia, salvato la Prefettura e acquisito il Tribunale di Alba. Domani – Il Presidente della Regione è stato chiaro durante l’incontro in Astiss nell’affermare che allorché saranno soppresse dalla Costituzione le Province i servizi regionali saranno organizzati non solo sulla base di “multipli” delle attuali province ma anche sulla base di possibili”sottomultipli”. Non sono più ammissibili alibi, quindi. Le istituzioni astigiane possono essere artefici del proprio destino creando le alleanze territoriali con Alba, con Casale e Alessandria a seconda dei settori di intervento e non potranno più imputare ad altri le cause di propri successi o insuccessi.