In consiglio comunale si continua a parlare di Tso, la “tangenziale Sud Ovest” che ha ottenuto un primo finanziamento di 104 milioni da Cipres. Già nelle sedute della scorsa settimana del consiglio comunale la variante era passata, accendendo ancora di più il dibattito. Martedì è stato convocato un consiglio comunale aperto sul collegamento che si terrà alle 20 a palazzo Mandela. Ma intanto i consiglieri di minoranza hanno inviato una lettera agli organi di stampa e al presidente del consiglio comunale Federico Garrone, al presidente del consiglio comunale Paolo Morra e al sindaco Maurizio Rasero sul corretto funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni.

Ecco la lettera a firma di Maria Ferlisi, Michele Miravalle, Luciano Sutera, Roberto Vercelli, Paolo Crivelli, Roberto Migliasso, Valter Saracco, Mario Malandrone, Massimo Cerruti, Gianfranco Miroglio, Vittoria Briccarello e Mauro Bosia

“Siamo costretti a rivolgerci formalmente a Voi, dopo che, nelle scorse settimane, le nostre richieste di maggior trasparenza rispetto alle attività del Consiglio e delle Commissione si sono rivelate inefficaci.

Non siamo – e non vogliamo diventare – dei passacarte con compiti meramente burocratici.

A Voi, che ricoprite anche un ruolo di garanzia, spetta il compito di evitare che ciò accada e sia duraturo.

Gli episodi degli ultimi giorni, purtroppo, dimostrano che non vi è la volontà di far funzionare il Consiglio comunale e di mettere le Consigliere e i Consiglieri nelle condizioni di svolgere il proprio dovere.

Ci riferiamo in particolare alla pessima abitudine di non mettere a disposizione con congruo anticipo il materiale su cui le Commissioni svolgono l’istruttoria e il Consiglio le deliberazioni.

Da ultimo, è successo nel caso della Convenzione tra il Comune e Asti Musei, ma anche riguardo alle modifiche statutarie di Astiss e dei patti parasociali di alcune partecipate.

Ma, nel recente passato, si è verificato anche su complesse pratiche urbanistiche e di bilancio.

In tutti i casi si tratta di pratiche in cui deve essere garantita – nella sostanza, e non solo nella forma – la possibilità di approfondire, studiare, chiedere delucidazioni, proporre alternative.

La stessa mancanza di trasparenza riguarda la calendarizzazione delle sedute consiliari.

Soprattutto su pratiche ripetute e non urgenti, serve una pianificazione di medio periodo da concordare con i Capigruppo. Intuiamo le esigenze politiche di “tenere insieme i pezzi” di maggioranza, ma ciò non può andare a discapito del buon funzionamento del Consiglio.

Notiamo infine che l’auspicio condiviso a fine 2023 di far lavorare più e meglio le Commissioni consiliari è caduto nel vuoto e che l’attività di alcune Commissioni rimane ferma da mesi.

Siamo fiduciosi che prenderete urgentemente provvedimenti per rispondere alle nostre richieste. In mancanza, saremo costretti a “autosopenderci” dai lavori consiliari fino a quando non saremo messi nelle condizioni di svolgere il compito per cui siamo state/i elette/i”.