L’Asl AT è la prima azienda sanitaria in Italia ad aver inserito stabilmente a capitolato d’acquisto prodotti del commercio equo e solidale. Prima di finire in una delle 450 tazze di caffé che ogni giorno vengono servite al “Cardinal Massaia”, per fare un esempio, l’orzo solubile ha fatto molta strada: arriva da due regioni dell’Equador ed è acquistato dall’Asl, tramite Ctm altromercato, a un prezzo equo per i campesinos, rispettoso delle loro esigenze sociali e solidale all’ambiente in cui si trovano a lavorare.
Il risultato significativo raggiunto dall’Azienda è stato al centro dell’incontro ad Asti tra il direttore generale Luigi Robino e una delegazione di Ctm altromercato, per ampliare questa proficua collaborazione e approfondire alcuni aspetti di questa particolare scelta. “Vi citiamo come buon esempio in tutti gli incontri che facciamo con le pubbliche amministrazioni italiane, nella speranza che molti altri vi seguano”, ha commentato Cristiano Calvi, responsabile dell’ufficio Ristorazione Solidale. Ctm è la principale realtà italiana di commercio equo e riveste un ruolo importante anche sulla scena internazionale. Oggi, però, non basta solo vendere: occorre cambiare – in certi casi stravolgere – la cultura produttiva, improntandola alla biodiversità, alla sostenibilià e all’equità, per questo motivo si sta allargando il dialogo al settore pubblico.
Accordare agricoltura, ambiente e sanità – ha rilevato Robino durante l’incontro – non è facile, però crediamo fortemente nel progetto che si basa su filiera corta, stagionalità, tracciabilità”. L’Azienda sanitaria astigiana, dal 2009, compra stabilmente orzo, tè e banane dai produttori selezionati da Ctm per i propri servizi di ristorazione collettiva (ospedaliera e aziendale).
Testimone diretto della realtà produttiva equadoregna, è intervenuto all’incontro anche Luis Hinojosa, presidente di Camari, impresa locale che commercializza i prodotti del paese sudamericano, raccogliendo oltre 15mila lavoratori locali e aiutandoli a esportare le proprie merci.
Qualità ed etica, sostenibilità ambientale e rispetto sociale, giustizia civile ed equità umana. Il cibo, prima di essere buono, deve essere giusto. L’Asl AT ha intrapreso questa strada, dunque, per garantire la qualità degli alimenti, senza trascurare la solidarietà sociale.