Settimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2022 spegne 123 candeline. Ecco i principali argomenti trattati sul giornale in edicola da venerdì 25 febbraio 2022.

C’è incredulità per questa rapida escalation

Manager del San Paolo da quarant’anni. Da venti si occupa delle partecipate all’estero della banca. Quattro anni in Egitto, quattro in Slovacchia e uno in Ucraina. Come Ceo e Deputy Ceo. A Roberto Vercelli non trema la voce quando gli si chiede dell’Ucraina da ieri in guerra con la Russia. Eppure la tensione è palpabile lo stesso.

Lei conosce bene l’Ucraina: cosa sta succedendo?

“Io ho lavorato in Ucraina dal marzo del 2015 fino al marzo del 2016. Ho molti colleghi e amici ucraini ancora sul posto. Gli italiani sono espatriati e lavorano da casa. Con i colleghi rimasti a Kiev ci siamo sentiti solo ieri mattina. C’è paura e preoccupazione. Chi può, scappa nelle case in campagna dalle parti di Karkov. Putin ha affermato che non bombarderà le grandi città ma forse è meglio essere prudenti e cercare scampo in villaggi più isolati. C’è quasi incredulità per questa rapida “escalation” con attacchi concentrici che arrivano da Est, Nord e Sud. Ieri mattina erano suonate le sirene dei bombardamenti e in tanti sono scappati nei rifugi o nella metropolitana. E’ una situazione estremamente difficile e drammatica”.

Com’è l’Ucraina?

“Un Paese con due anime: un’anima più filorussa a Est dalle parti del Donbass, dove si parla più russo che ucraino, e un’altra più mitteleuropea ad Ovest. Come tutte le Repubbliche nate dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica è afflitta dalla corruzione: non è inusuale pagare qualcosa in più sottobanco per una carta d’identità piuttosto che per un esame del sangue. Non perché piaccia farlo o chiederlo ma perché gli stipendi sono troppo bassi per il tenore di vita”.

E’ un paese povero?

“Tutt’altro. E’ la stragrande maggioranza degli abitanti a esserlo o avvicinarsi a esserlo, mentre c’è un élite di oligarchi legata al mondo dell’ex Urss, molto ricca. La ricchezza c’è ma è mal distribuita. Ho viaggiato nelle campagne ucraine e ho capito perché chiamano l’Ucraina il granaio del mondo. Ma oltre all’agricoltura c’è il gas e molte risorse naturali. L’Ucraina può essere una gallina dalle uova d’oro”.

L’Ucraina entra in Quaresima

La Quaresima sembra iniziata con una settimana di anticipo. Senza neanche passare per il Carnevale, anche perché c’è ben poco da ridere. La tristezza di questo mercoledì “delle ceneri”, che non sono quelle dell’ulivo secco bruciato si accompagna allo sbalordimento di un attacco con forze convenzionali, come se fossimo ancora in pieno XX secolo. E l’aspetto inquietante è che l’attacco segue una annessione di territori, esattamente come successe all’avvio della Seconda Guerra Mondiale. Ma questa volta l’Europa non si è fatta ingannare e ha subito avviato una controreazione: abbiamo imparato la lezione della storia?

Non è detto. Il riferimento d’obbligo non è quello della Seconda Guerra Mondiale, ma della Prima, quando dopo il trattato di Versailles umiliarono le nazioni perdenti. Al momento del crollo dell’Unione Sovietica l’Occidente ha fatto la stessa cosa,  ma in forma molto più soft, all’insegna della democrazia e dei valori.

Alla fine la parola più autorevole sembra essere quella di papa Francesco: indicendo una giornata di preghiera e digiuno il prossimo mercoledì delle ceneri, mette in luce che il vero nemico è dentro, non fuori: la guerra è una maledizione per chi la combatte e per chi ne è vittima innocente, ma non per chi la decide e per chi ne condivide la responsabilità.

La preghiera e il digiuno diventano le vere “armi non violente”, perché riconoscono che le stesse logiche che muovono gli eserciti, muovono le liti condominiali, familiari, sui luoghi di lavoro e ovunque l’essere umano metta piede.

Cotto condannata, si dimette da assessore

Sono arrivate nel pomeriggio di ieri, giovedì, le condanne per il processo Rimborsopoli bis che riguardava diversi ex consiglieri regionali di cui due astigiani. Parliamo dell’assessore alle Politiche Sociali Mariangela Cotto, all’epoca vice presidente del consiglio regionale, e di Luca Robotti, allora consigliere dei Comunisti Italiani.

La vicenda riguarda la legislatura 2006-2010 guidata da Mercedes Bresso. Il pm Francesco Caspani aveva accusato diversi ex consiglieri di essersi fatti rimborsare dal proprio gruppo di appartenenza scontrini per spese ritenute illegittime che esulavano quindi dalle attività politiche nel periodo tra il 2008 e il 2010. Cotto è stata condannata a 2 anni mentre Robotti a 2 anni e 6 mesi. Il pm  Caspani contestava loro delle spese rispettivamente di 7644 euro per la Cotto e di 25 mila euro per Robotti. L’accusa era di peculato.

L’assessore alle politiche sociale ha annunciato che rassegnerà le dimissioni dal suo incarico già oggi.

La Mazzarello diventa internazionale

Grandi novità in vista per la “Scuola dell’infanzia e primaria Madre Mazzarello” di via Conte Verde: dal prossimo anno scolastico infatti si rinnoverà l’assetto didattico con l’introduzione del nuovo percorso a indirizzo “Internazionale”. 

Focus Prezzi

Analisi del caro vita attraverso le interviste a Ercole Zuccaro, Piergiorgio Carotta e Andrea Amalberto.

Gazzetta Retrò

Martedì Grasso si avvicina e la Gazzetta Retrò è dedicata al Carnevale, alle maschere astigiane e alle leccornie come le bugie.

Foto Ansa/Sir