Quinto numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2021 spegne 122 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 5 febbraio 2021.

La banca come cerniera finanziaria

Con il Recovery Fund si offre una possibilità di sviluppo del territorio che potrebbe avere una portata determinante per l’economia astigiana. Da qualche settimana si è aperto un dibattito tra le istituzioni, gli enti, le forze economiche per cominciare a delineare una progettualità. Anche dal vescovo Prastaro è arrivato l’invito a cominciare a immaginare il futuro una volta che la pandemia sarà debellata. E il direttore generale della Cassa di Risparmio Carlo Demartini, in un’intervista esclusiva alla Gazzetta d’Asti, dice: “Auspichiamo vivamente che le politiche economiche di sviluppo possano favorire una crescita adeguata sui territori che serviamo e, in particolare, su quelli dove siamo da sempre più presenti. La banca è pronta a svolgere il suo ruolo di cerniera finanziaria fra il mondo delle imprese e del lavoro e le politiche di sviluppo”.

Rocchetta T., due settimane di speranza per la Rsa

Quindici giorni passano in fretta. Quelli che la “Sereni Orizzonti” ha concesso di proroga unilaterale per interrompere il rapporto di gestione con la Casa di Riposo di Rocchetta Tanaro, scadranno il 15 di questo mese. Mentre la scadenza del bando di gara emesso a dicembre dal Comune di Rocchetta per l’individuazione di un nuovo gestore scadrà al 23 di questo mese.  Le trattative fervono. Si sussurrano nomi di probabili “cavalieri bianchi” intenzionati a rilevare la gestione. Poi si smentiscono e se ne fanno altri, in un frenetico rincorrersi di speranza. Tavoli si aprono, si chiudono e si riaprono con velocità incredibile, mentre i telefoni non smettono di squillare.  In mezzo 19 dipendenti. 19 nonnini che, dopo il covid, non si meritano altre tempeste. 38 famiglie. 38 vite appese a una biro. Quella che dovrebbe siglare l’accordo che tutti attendiamo.

L’aborto e la questione dei diritti dei posteri

La Giornata della Vita nasce 43 anni fa, centrata sulla questione dell’aborto. Poi nel corso degli anni si è allargata al tema più radicale dell’accoglienza della vita. Ma a distanza di quattro decenni il dibattito etico sembra si sia incagliato. Le posizioni si sono cristallizzate e negli Stati Uniti sono pure state etichettate: “pro life” per chi è attento alle esigenze del nascituro e “pro choice” per chi è attento ai diritti della madre. In realtà qualcosa si muove, ma non su questa trincea. Sempre più tutti quanti si stanno chiedendo se sia giusto pensare ai diritti e alle esigenze dei viventi senza preoccuparsi di cosa si lascia in eredità alle generazioni future. Il dibattito è aperto per esempio sulla sostenibilità ambientale di un sistema produttivo che divora le risorse del pianeta. E’ aperto anche sul fronte del debito pubblico, che viene contratto dai viventi e lasciato come triste eredità per i posteri. Allora è ora di aprire anche una riflessione su che tipo di mondo lasciamo sul versante della vita a chi verrà dopo. Intanto sulla decrescita demografica che obbligherà poche persone attive a prendersi cura di molti anziani. E, a questo punto, se si possa pensare ad un diritto di scelta (diritti “riproduttivi” come vengono definiti con un termine veramente…bestiale) senza tener conto di chi potrebbe nascere e non nasce, appunto dei posteri. Allora…ai posteri l’ardua sentenza.

Madri costituenti

Fare conoscere le 21 madri costituenti alle nuove generazioni. E’ questo l’obiettivo della mostra itinerante organizzata dal Soroptimist e da Toponomastica Femminile in alcuni istituti superiori astigiani.

Campo nomadi

Un incontro tra amministrazione e Opera Nomadi Piemonte per fare il punto sul campo di via Guerra.

Botteghe storiche

Da questo venerdì le pagine dedicate ai Paesi si arricchiscono di articoli dedicati alle botteghe storiche, quelle intorno alle quali girava la vita delle comunità. Invitiamo i lettori a contribuire con testi e foto.

Dessi dij nòm

Oggi i nostri abbonati troveranno allegato alla Gazzetta “Dessi dij nòm”, il dizionario delle “parolacce” in piemontese in versione a colori curato da don Vittorio Croce con i disegni di Luca Bosio. La prossima settimana sarà in vendita con il giornale a 2 euro.