Decimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2023 spegne 124 candeline. Ecco i principali argomenti trattati sul giornale in edicola da venerdì 10 marzo 2023.

Ecco i tre liquidatori del Maina

Nominati tre commissari liquidatori per il Maina Casa di Riposo Città di Asti: Roberto Frassinelli, commercialista torinese, Alberto Abbate, anche lui commercialista con studio a Torino e Ctu del Tribunale e Luca Geninatti Saté, professore di Diritto Amministrativo all’Università del Piemonte Orientale. La decisione è stata del presidente del Tribunale di Asti, Giancarlo Girolami, dopo ben due bandi emessi dal Comune di Asti per ricoprire la carica erano andati deserti. I tre professionisti risponderanno direttamente al presidente del Tribunale e nei primi 60 giorni si dedicheranno all’esame dei bilanci della struttura chiusa il 31 dicembre scorso, ma non ancora in attività. Trascorsi i primi due mesi, relazioneranno ogni sei mesi a Girolami sull’evolversi della spinosa situazione. Mercoledì mattina il primo incontro con le istituzioni astigiane, ricevuti dal prefetto, Claudio Ventrice: “Sono tre uomini di altissimo profilo, professionalmente molto preparate e molto motivate – sottolinea il prefetto – con un incarico diretto del Tribunale di Asti che sicuramente darà più forza al loro mandato”.

L’incontro in Prefettura è durato circa un ora: “Ho fornito una fotografia della vicenda Maina – spiega Ventrice – dal ricollocamento dei 135 ospiti, alle problematiche dei dipendenti, dando la piena disponibilità della Prefettura ad organizzare tavoli o incontri con le istituzioni e le Forze dell’Ordine”.

Più tranquillo il commissario straordinario Mario Pasino che, dimissionario già a dicembre, da allora attende ancora un sostituto. Martedì mattina è arrivato. Anzi, dopo la riunione in Prefettura, ne sono arrivati addirittura tre : “Finalmente – è il commento di Pasino – quella del Maina è stata una vicenda che mi ha segnato profondamente a livello umano e professionale: spero che i liquidatori possano riuscire a tenere ancora in vita, magari sotto altre forma, questa struttura”. Di identico parere il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso: “L’obiettivo – dice il vicepresidente regionale – è quello di riuscire a mantenere la destinazione d’uso: la struttura dovrebbe essere venduta non come immobile, ma come azienda, mantenendo la sua importante funzione”.

Carosso incontrerà nei prossimi giorni la “triade”, mentre in questi giorni ha incontrato i vertici di Finpiemonte: “Il progetto di garanzia offerto dalla finanziaria a partecipazione regionale alle banche va avanti – annuncia il vicepresidente – i rispettivi uffici tecnici si stanno incontrando per risolvere le ultime problematiche prima del rilascio della fidejussione e del pagamento dell’indennità di mobilità ai dipendenti”.

L’80% di uno stipendio che da due mesi i lavoratori del Maina non percepiscono: circa 90 mila euro mensili. Saluta l’arrivo dei tre liquidatori anche Luca Quagliotti, segretario generale della Cgil di Asti: “Avremo finalmente un interlocutore con cui confrontarci – commenta – vedremo come intenderanno muoversi e non mancheremo di tutelare i lavoratori e la struttura”. Giovedì mattina, invece i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, hanno depositato un esposto al Tribunale di Asti per capire i reali motivi della “morte” del Maina.

La fake del pedofilo

L’allarme corre sui social ma si rivela una fake clamorosa. Ieri intorno alle 14 ha cominciato a diffondersi sulle varie chat la notizia, accompagnata da una o due foto che lo ritraevano, di un presunto pedofilo che sarebbe stato appostato davanti alle scuole cittadine, con una sorta di dono dell’ubiquità. 

Mamme “informatissime”  e allarmate hanno cominciato a diffondere la news, mentre i centralini di polizia e carabinieri erano intasati di telefonate per chiarimenti o avvistamenti. 

Peccato, o per fortuna, che fosse tutto falso. E’ bastato che qualche “mattacchione” postasse la notizia, che subito è iniziata la caccia all’uomo. Un “wanted” senza porsi la domanda della fondatezza del pericolo in corso. A nessuno è venuto in mente le conseguenze che simili allarmi possono provocare, oltre a rovinare eventuali vite. Ma nell’era delle notizie in tempo reale non c’è tempo per le verifiche. 

Sgombero in corso Casale

Si continua a discutere, ma anche a ragionare e lavorare, dopo lo sgombero della palazzina occupata di corso Casale.

Salva la Bluetec, è comprata dalla Deltas

Una buona notizia per l’industria astigiana. La Deltas, società torinese specializzata nel settore dello stampaggiotermoplastico ha acquistato la Bluetec, che era in amministrazione straordinaria dal 2019. L’acquisizione riguarderà l’intero complesso aziendale, marchi, autorizzazioni, concessioni e licenze con il massimo assorbimento possibile della forza lavoro. Ne danno notizia i commissari straordinari Andrea Filippo Bucarelli, Giuseppe Glorioso e Fabrizio Grasso, dopo il via del Ministero dello Sviluppo Economico.

Un giovedì di ordinaria follia in via Secondo Arò

Se ne parlava da parecchi giorni, è vero. Ma è piombata come un fulmine a ciel sereno la nuova rotonda di via Micca con l’inversione del senso di marcia di via Arò. Mercoledì sono comparsi i cartelli che annunciavano i lavori per il giorno dopo, con le coneguenti modifiche al traffico. Ieri mattina via Arò chiusa con una squadra di addetti a cambiare il verso dei cartelli, a posizionare la segnaletica nuova, sia orizzontale che verticale. Lavori conclusi in poche ore e poi via libera alla circolazione. In pausa pranzo nessun vigile urbano a presidiare il nuovo stop in via Arò. Almeno in un caso lo scontro tra un’automobile che da via Fontana voleva svoltare a destra “alla vecchia maniera” e un veicolo che proveniva da via Arò con il nuovo senso di marcia è stato evitato per un soffio. Altri sono riusciti comunque a percorrere via Arò nel vecchio senso di marcia. Nessun vigile anche all’uscita dal parcheggio dell’ex caserma. Meglio sono andate le cose allo sbocco di via Parini, con un cartello di svolta obbligata a destra ben visibile. Ad ogni modo, un presidio di vigili per tutto il primo giorno della nuova viabilità sarebbe stato assolutamente necessario.

Esce il nuovo annuario diocesano

L’uscita del nuovo annuario diocesano, a disposizione al Pellicano, è l’occasione per un’analisi del calo del clero e del nuovo modo con cui le parrocchie si attrezzeranno. Cambia irreversibilmente il modello della parrocchia tridentina, in auge da più di cinque secoli con al centro il parroco, ma non è ancora ben chiaro verso dove si va. L’esempio di alcune diocesi vicine: Alba, Acqui Terme e Casale.

Dibatitto

Si torna a parlare di pace cogliendo l’anniversario della Pacem in Terris. Due incontri con mons. Bettazzi e Domenico Quirico.

Il caso

Mario Renosio si è dimesso da direttore dell’Israt. Oggi si riunisce il Cda dell’istituto.

Festa della donna

Le donne ucraine sono rocce. Il racconto di Vira Lavrinova, arrivata in città il 4 marzo scorso.

Sanità

Ad Asti mancano i pediatri? Lo abbiamo chiesto a Claudio Lucia e a Maurizio Pistone.