Quarto numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2020 spegne 121 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 31 gennaio 2020

Nulla da fare per Msa e Htm

Drammatico epilogo della vicenda di Msa – Mediterr Shock Absorber, l’azienda siciliana dell’imprenditore Antonello Montante, con uno stabilimento ad Asti, dove produce ammortizzatori per veicoli pesanti. Lunedì una sentenza del tribunale ne ha decretato il fallimento, insieme all’altra azienda astigiana del gruppo, Htm. Sono 56 i lavoratori che perdono il posto di lavoro.
Antonello Montante, già protagonista della lotta alla mafia in Sicilia, due anni fa fu condannato per corruzione. Gli attuali vertici del gruppo industriale non sono riusciti a trovare garanzie sufficienti per evitare il fallimento. Anche un tentativo di cedere l’azienda alla nuova Way Assauto (acquisita da un imprenditore cinese e attiva ad Asti con alcune decine di lavoratori) non era andato a buon fine. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 31 gennaio 2020]

Nostalgia di esperti veri

“Per difendere gli interessi dell’Italia a Bruxelles sarebbe bene mandarci qualcuno che sappia l’inglese. E’ vero che in assemblea ci sono i traduttori, ma molto viene fatto nei corridoi, dove i traduttori non sono disponibili…”. Osservazioni apparentemente banali eppure vere e proprie perle di logica del buon senso di cui Carlo Cottarelli è stato campione mercoledì sera al teatro Alfieri.
La bella notizia sono le 400 persone in coda per entrare in sala Pastrone e venute ad ascoltarlo, che hanno obbligato gli organizzatori al trasferimento di sede.

Gazzetta d’Asti e Amnesty International

E’ possibile per un giornale andare oltre l’informazione e contribuire all’azione per mobilitare intorno a questioni da affrontare? E’ quello che come Gazzetta d’Asti proveremo a fare sposando campagne d’azione o proponendone noi in prima persona su tematiche sociali che ci paiono rilevanti.
Cominciamo in questi mesi con l’aderire e il far nostra la campagna di Amnesty International contro l’odio in rete, al quale dedichiamo il Focus di questa settimana. Ogni due settimane pubblicheremo materiale e iniziative intorno a questa campagna, che contiamo di concludere a giugno 2020.

Il Kobe Bryant cattolico che parlava italiano

Kobe Bryant, ex stella dei Los Angeles Lakers, non era solo un talento eccezionale del parquet e neppure un tenace cestista, ma anche un uomo di fede. Ha sorpreso molti questo aspetto privato della sua vita da star, soprattutto perché nella sua giovinezza non erano mancati gli eccessi, eppure Bryant aveva trovato nella parrocchia Nostra Signora Regina degli Angeli a Los Angeles il rifugio della sua anima.

Il Coronavirus comincia a far paura

Il Coronavirus. Non si parla d’altro o quasi in questi giorni. Non molto si sa ma tutti, come il calcio insegna, quando gioca la nazionale diventiamo dei Ct. Così la paura, anzi la psicosi, rischia di prendere il sopravvento e nonostante in Italia non siano stati registrati, almeno per il momento, casi di persone infette, il timore di contrarre il virus è alto.

Attenti al lupo

Si è parlato molto di lupi nelle settimane scorse e qualcuno l’ha pure visto (la foto a fianco è stata scattata a Valleandona). I lupi evocano subito particolare paura e cattiveria, mai addolcita dall’episodio di san Francesco.
Ma i veri lupi cattivi sono umani: la Giornata della Memoria ha evocato a che punto possono arrivare e ai giorni nostri si sono ammodernati, dotati di tecnologia social e sono diventati “haters” contro i quali sarebbe bene iniziare la vera caccia.

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