Si è tornati a parlare della riapertura della linea ferroviaria Asti-Alba nell’incontro ospitato ieri pomeriggio nella Sala Platone del Municipio. Invitati dalla Regione i Comuni della tratta (Asti, Isola, Costigliole, Castagnole Lanze, Neive, Alba) e il Tavolo tecnico per la mobilità sostenibile nei territori di Asti e dell’Unesco che da un anno chiede la riattivazione della Casale-Asti-Alba a nome degli amministratori locali e dei rappresentanti di varie associazioni e ordini professionali del territorio. Obiettivo: tornare a usare i treni sia per servire i pendolari che si spostano quotidianamente che i turisti, più numerosi del passato soprattutto grazie al riconoscimento Unesco per le terre di Langhe, Roero e Monferrato.

Per conto della Regione sono intervenuti la consigliera astigiana Angela Motta e Davide Sannazzaro dell’Assessorato ai Trasporti, in rappresentanza dell’assessore Francesco Balocco. L’ente piemontese ha ribadito l’impegno alla riapertura della linea, negli ultimi anni sollecitata con raccolte di firme dai Comuni di Castagnole Lanze, Neive e Alba (“Il servizio sostitutivo con le corriere è insufficiente” ha ribadito l’assessore ai Trasporti di quest’ultimo centro, Rosanna Martini).

Invitati anche i dirigenti di RFI, intervenuti per esporre la reale situazione della galleria Ghersi (Barbaresco), la cui inagibilità era sembrata finora un serio ostacolo alla riapertura della linea tra Asti e Alba, tanto da fare ipotizzare un percorso alternativo per i treni in quel tratto.

Un recente studio di Rete Ferroviaria Italiana ha invece indicato che il consolidamento della Ghersi è una necessità imprescindibile, ma non un limite insormontabile, da risolvere con interventi di regimazione delle acque superficiali nel tratto di versante collinare coinvolto da fenomeni di dissesto idrogeologico al di sopra della galleria. “RFI si farà carico della progettazione” ha assicurato Paolo Grassi, a capo della Direzione Territoriale Produzione Piemonte-Valle d’Aosta. Rispondendo a una domanda della presidente Asp Giovanna Beccuti, il dirigente di RFI ha indicato che i tempi e i fondi necessari, stimati tra i 10 e gli 11 milioni di euro, potranno essere definiti con esattezza una volta firmata la convezione con Regione e Comuni interessati. Da parte di RFI anche la sottolineatura che “più passa il tempo e più occorre aggiornare i costi dell’intervento”.

Nell’aprire i lavori, la consigliera regionale Angela Motta ha premesso: “E’ necessario giungere al più presto a definire passi e tempi certi per la riattivazione della tratta, affrontando con decisione i nodi ancora irrisolti. Alla nuova Amministrazione Comunale di Asti chiediamo se intende confermare la convenzione, approvata dalla precedente Giunta, per un impegno condiviso sulla riapertura del servizio ferroviario tra Regione, enti locali e RFI”.

In sala anche il primo cittadino Maurizio Rasero. Il vicesindaco Marcello Coppo, con delega ai Trasporti, ha sottolineato la necessità che l’attivazione della linea sia sostenuta dalla Regione senza sottrarre risorse ad altri capitoli di spesa, cioè senza attingere a fondi di altri settori. “Vogliamo il treno – ha dichiarato – ma il Comune di Asti e le sue partecipate non hanno soldi da mettere”. Il chiarimento di Sannazzaro: “La Regione è intenzionata a riaprire la linea, ai Comuni non chiediamo fondi, ma sostegno al progetto: è importante sentire la forza del territorio. E l’integrazione dei servizi ferro-gomma la concordiamo insieme”.

Sannazzaro ha anche annunciato che la Fondazione FS punta far correre i treni a fini turistici (s’ipotizza un “circuito del vino”) sulla Asti-Castagnole-Nizza. Per RFI, Grassi ha specificato che “la Asti-Castagnole è la linea, tra quelle oggi sospese, che ha minori costi, più facilmente riattivabile a tempi brevi”.

Numerosi gli interventi degli esponenti del Tavolo Tecnico finalizzati, tra l’altro, a ricordare come il treno, rispetto al traffico su gomma, fornisca un servizio più efficiente, sicuro e meno inquinante. Per Marco Devecchi l’impegno della Regione a indire un pubblico incontro con i Comuni e le popolazioni interessate alla riapertura della Asti-Alba è stata occasione per proporre di fissare subito una data: ci si rivedrà il 18 ottobre a Neive.