“Ma da dove sbuca tutta quest’acqua?”. “E perché nel bicchiere frizza o sta ferma?”. Domande curiose quelle dei bambini che, nei giorni scorsi, hanno visitato l’acquedotto del Comune di Asti a Cantarana. Gli impianti di località Bonoma sono gestiti dall’Asp. Per quattordici ragazzini (classe quarta) della scuola primaria Gino Levi Montalcini di Ferrere è stata una lezione di scienze fuori dall’aula scolastica. La storia dell’acqua che cammina sotto terra fino al rubinetto di casa è stata raccontata in 45 minuti dall’addetto dell’Asp Silvano Parapiglia,che ha mostrato ai bambini le tappe fondamentali di questo processo: i pozzi, profondi fino a duecento metri, da cui l’acqua di falda è estratta per essere convogliata nella vasca di riunione, dove viene miscelata e ossigenata; l’impianto di potabilizzazione; le reti di adduzione e di distribuzione e tanto altro. Un viaggio avventuroso che i bambini, affiancati dalle insegnanti Maria Costa e Giovanna Bussi, hanno contribuito a rendere ancor più animato con domande e osservazioni. Lo studio del primo pozzo dell’acquedotto, nato oltre cento anni fa, non ha mancato di far riflettere gli alunni sull’importanza della tecnologia per il funzionamento degli impianti e la qualità dell’acqua. Lontani i tempi in cui, proprio in località Bonoma, i pozzi si scavavano a mano. Infine acqua per tutti nel bicchiere, naturale o frizzante, per il brindisi finale e un invito da mettere in pratica: “L’acqua del rubinetto è buona, beviamola tutti i giorni”.