L’Asl AT è una delle tre aziende piemontesi, con l’Asl TO3 e le Molinette di Torino, protagoniste di una nuova rete sanitaria su immigrazione e mediazione culturale.
Il progetto Pass (Promozione dell’accesso ai servizi sanitari) punta a facilitare l’accesso ad ambulatori e reparti da parte della popolazione straniera: attraverso un corso, 96 mediatori culturali si specializzeranno nella conoscenza del sistema sanitario per poi favorire l’avvicinamento dell’utenza immigrata al personale impegnato in ospedale e nelle strutture territoriali.
Ad Asti l’iniziativa coinvolge 2 mediatrici di nazionalità rumena e marocchina, selezionate in precedenza tra 14 candidati. La fase teorica, della durata di 200 ore, è già iniziata; quella pratica verrà avviata a dicembre e impegnerà le mediatrici nei servizi ospedalieri (Pediatria, Ginecologia, Pronto Soccorso, ecc.) e territoriali (Case della Salute, Consultori, Dipartimenti delle Dipendenze e di Salute Mentale) delle tre Aziende coinvolte. A queste due fasi faranno seguito 6 mesi di inserimento lavorativo nell’Asl astigiana. Per l’intero percorso formativo ognuno dei 96 mediatori selezionati percepirà una borsa di studio di 9.200 euro.
Il progetto è stato presentato ieri alle Molinette nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alla Sanità Eleonora Artesio, la vice presidente del Consiglio regionale Mariangela Cotto, il direttore generale dell’Asl AT Luigi Robino, e Aldo Morrone, direttore generale dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP) di Roma. Quest’ultimo soggetto coordina il progetto Pass, sostenuto dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
“L’iniziativa che oggi presentiamo – ha spiegato Eleonora Artesio – trova terreno fertile in Piemonte, da diversi anni attivo nel migliorare i servizi rivolti alle fasce più deboli o svantaggiate della popolazione. Si tratta di un impegno di civiltà ispirato al principio costituzionale di tutela della salute individuale e pubblica”.
“Con questo progetto l’Asl di Asti – ha commentato Luigi Robino – lavorerà in rete con le altre 47 aziende comunicando e ricevendo esperienze, in più faremo fronte alle esigenze espresse dal nostro territorio: siamo infatti tra le prime province italiane che registrano un’alta presenza straniera tra la popolazione. Contiamo oltre 20 mila cittadini immigrati. Avere figure professionali specializzate nel collegamento tra utenti e operatori sanitari sarà sicuramente un importante valore aggiunto per la nostra realtà”.