Dopo il nulla di fatto di questa settimana, riprende lo stato d’agitazione alla Casa di Riposo di Rocchetta Tanaro. A nulla sono valsi i tentativi di mediazione dei sindacati e delle istituzioni e nemmeno i tavoli di conciliazione tra i le legali di “Sereni Orizzonti” ed il Comune di Rocchetta Tanaro. Oggetto del contendere date e soldi. La “Sereni Orizzonti” aveva annunciato la sua volontà di non proseguire la gestione della Casa di Riposo dal primo febbraio, incurante del fatto che il Comune di Rocchetta, per motivi legittimi, seri e non dipendenti dalla volontà di nessuno, aveva emesso l bando di gara per il nuovo gestore solo a dicembre. Con scadenza presentazione offerte il 23 febbraio. Dal 1° al 23 febbraio chi si sarebbe occupato degli anziani ospiti all’interno dell’Rsa?  Così i sindacati, Francesca Delaude della Cgil e Ferdinando Ferrigno della Uil, erano scesi in campo in difesa degli ospiti e dei lavoratori. Quelle stesse donne e uomini che la scorsa primavera, quando la pandemia aveva colpito pesantemente la struttura avevano deciso di dormire assieme ai loro nonnini: nei corridoi. Su materassi di fortuna. Ora, tutto questo sembra dimenticato ed il loro futuro è ancora una volta legato a quello dei loro assistiti: incerto. La Casa di Riposo di Rocchetta, anche a seguito della pandemia, aveva subito un brusco calo di ospiti. Questa l’aveva resa sicuramente meno appetibile economicamente e lo sarebbe diventata ancora di più se il paventato tentativo di spostare tutti gli ospiti nella struttura di Spinetta Marengo fosse divenuto realtà. Le offerte per il nuovo bando sarebbero andate su una scatola vuota. E, purtroppo c’è una pandemia in corso. La gente muore o si ammala: non sempre due più due fa quattro quando ci sono di mezzo le persone. Realtà che chi fa dei servizi alle persone il proprio “core business” dovrebbe conoscere bene. Persone, non prodotti finanziari come quelli che offrono le banche o le assicurazioni. Allo stato attuale, quindi, nessuno sa cosa succederà lunedì. Le richieste economiche per la proroga della scadenza della gestione si sono scontrate, semplicemente, con l’impossibilità ad essere esaudite. “Non sappiamo cosa succederà lunedì – confermano i sindacati -. Sappiamo solo che noi saremo là fuori, in presidio, a partire dalle nove del mattino ed a oltranza, fino a quando non capiremo”.

Paolo Viarengo