E’ mancato stamattina Luigi Piccatto, uno dei più famosi disegnatori italiani. Nato a Torino nel 1954, viveva a Castagnole Lanze. E’ uno dei papà di Dylan Dog. Tiziano Sclavi l’aveva scelto per la creazione del personaggio dando come indicazione la somiglianza a Rupert Everett. Piccatto si era attenuto a quel consiglio ma poi ne aveva dato una personale interpretazione che aveva reso riconoscibilissimo per il tratto il suo Dylan.

Per il fumetto italiano è una gravissima perdita. Artista di altissimo livello, abbandonati gli studi di Medicina, si era gettato nella sua passione per il disegno e aveva fatto anche alcune prove per la Disney. Con Dylan Dog è arrivata la fama: tra i titoli più famosi “Golconda!” e “I conigli rosa uccidono”. Si era dato anche a produzioni proprie come “Darwin”, sempre per la SergioBonelli. Ad aprile uscirà la ristampa in formato “graphic novel” di “Grand Guignol”, una delle storie più celebrate di Dylan scritta da Tiziano Sclavi. Nel 1998 insieme a Gino Vercelli ed Enzo Armando ha fondato la Scuola di Fumetto di Asti, lanciando così nel mondo del fumetto tantissimi suoi allievi: da Andrea Broccardo ad Alessio Moroni, da Renato Riccio a Giulia Massaglia.

 Molto legato al territorio astigiano, aveva realizzato il romanzo grafico storico “Martino di Loreto” e “Da Caporetto alla vittoria”, in occasione dell’adunata nazionale degli Alpini di Asti. In tempi più recenti aveva disegnato l’immagine sul bavagliolone del Bagna Cauda Day.

Grande sportivo, ha praticato rugby e canottaggio e ha contribuito a fondare a Torino i Giaguari, la prima squadra di football americano italiana. E’ stato presidente e giocatore del Takatani, la squadra di rugby old di Asti. A lui sarà dedicata la mostra della Scuola di Fumetto che verrà inaugurata nello spazio verticale della Biblioteca Astense a mezzogiorno di sabato.

Lascia la moglie Tiziana e i figli Fabio, Erica e Davide.