Sarà il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, attraverso una propria ordinanza, a fissare i tempi e le categorie di popolazione da vaccinare contro la nuova influenza A/H1N1 in tutte le Regioni italiane.
È quanto emerso nella riunione dell’Unità di crisi allargata agli assessori regionali che si è tenuta il 2 settembre a Roma, dove il viceministro Fazio ha chiarito come la campagna di vaccinazione, che dovrebbe partire intorno alla metà di novembre, interesserà in una prima fase solo gli operatori dei servizi essenziali, il cui elenco verrà definito dal Ministero, e gli adulti da 18 a 65 anni con malattie croniche.
Il viceministro – annuncia l’assessore alla Tutela della salute e Sanità, Eleonora Artesio – ha sottolineato come al momento non si siano ancora conclusi i test relativi all’impatto dei vaccini sui ragazzi con età inferiore ai 18 anni e sulle donne in gravidanza, che potranno quindi essere vaccinati solo sulla base di una valutazione clinica fatta caso per caso“.
L’acquisto del farmaco verrà effettuato direttamente dal Ministero e quindi distribuito alle Regioni, che provvederanno a stoccarlo e ad assegnarlo alle Asl. Il Piemonte, secondo il piano redatto dal Ministero, potrà contare su 630mila dosi da qui alla fine del 2009.
Nel corso della riunione sono inoltre stati istituiti tre tavoli tecnici, incaricati di fornire a tutte le Regioni indicazioni precise e uniformi su alcune questioni connesse alla gestione dell’influenza: utilizzo degli antivirali in presenza della malattia, assistenza ai pazienti con gravi insufficienze respiratorie e provvedimenti da assumere nei confronti delle scuole. Quest’ultimo gruppo vedrà la partecipazione anche di rappresentanti del ministero dell’Istruzione e dovrà mettere a punto una circolare che stabilisca in quali casi, per quanto tempo e a chi spetti decidere l’eventuale chiusura di un istituto o di una singola classe nel caso di focolaio di influenza. In attesa di questo documento, il Governo ha chiarito che non vi sarà alcun ritardo nell’avvio del calendario scolastico. Un quarto tavolo tecnico, composto anche da rappresentanti dei medici e dei pediatri di famiglia, avrà infine il compito di redarre un accordo-quadro nazionale che individui le regole generali per lo svolgimento delle attività di cura e vaccinali, che poi ciascuna Regione dovrà utilizzare per eventuali accordi in sede locale. In questo senso, il Piemonte ha già convocato per la prossima settimana un incontro per valutare insieme ai medici e ai pediatri le modalità di organizzazione dei servizi.