Il futuro dell’Oasi dell’Immacolata ha coinvolto, mercoledì 2 agosto, il Consiglio comunale aperto  con 16 cittadini e alcuni consiglieri in  un dibattito che si è sempre mantenuto entro toni corretti.
Contro il progetto del supermercato Coop all’interno dell’Oasi hanno parlato numerosi abitanti e commercianti di Asti Nord, preoccupati che il nuovo insediamento di media distribuzione snaturi troppo la viabilità e il patrimonio ambientale della zona, oltre ad arrecare danni forse letali alle attività che vi operano da tempo.
A sostegno del progetto è stato portato come argomento principale il pericolo che Novacoop, visti i cattivi risultati economici del punto vendita di via Monti, ritiri l’investimento su Asti. Nel dibattito successivo i consiglieri comunali si sono dichiarati in gran parte scettici sull’opportunità che Coop duplichi o si traferisca all’interno dell’Oasi. Massimo Cerruti, capogruppo del Movimento 5Stelle, ha parlato senza mezzi termini riguardo al progetto in discussione di “cementificazione”: “Su 11 mila metri quadri di verde – secondo l’ex candidato sindaco – ne resterebbero 7 mila, di una qualità tutta da vedere”.
Angela Quaglia (CambiAmo Asti) ha criticato innazitutto il fatto che riguardo l’argomento della serata il sindaco Maurizio Rasero e la Giunta da lui guidata non fossero arrivati alla discussione con una posizione già espressa; “Suscita perplessità – secondo la consigliera di opposizione – il fatto che questo progetto sia stato presentato basato su una legge regionale dedicata alle abitazioni private, in un momento in cui il Consiglio comunale non poteva riunirsi a causa della campagna elettorale”.
Beppe Passarino (Uniti Si Può) ha criticato l’atteggiamento della Curia astigiana, accusandola di non avere, all’interno del suo legittimo diritto di proprietaria dell’area interessata, esercitato un’accurata valutazione di opprtunità della proposta ricevuta.
In alternativa all’idea di ospitare il supermercato Coop all’interno dell’immobile una volta occupato dalla Upim espressa anche da alcuni intervenuti, ha avanzato la proposta di offrire la possibilità alla Coop di insediarsi all’interno dell’Enofila. L’assenza dei due grandi soggetti interessati (cedente e possibile acquirente) è stata stigmatizzata da Beppe Rovera (Ambiente Asti): “Se siamo arrivati a doverci riunire con urgenza ora, è un altro segno che manca un’idea generale di città”.
Angela Motta (Partito Democratico) ha compiuto un breve “excursus” sulla storia del progetto, ricordando il fatto che la Giunta guidata dall’ex sindaco Fabrizio Brignolo aveva lasciato la proposta di apposizione del vincolo all’area in “eredità” al successore poiché, a causa delle tempistiche, non poteva chiederne l’approvazione al Consiglio.
Anche tra i consiglieri di maggioranza è prevalsa l’idea di dare la possibilità agli uffici comunali di predisporre la proposta dell’eventuale variante al Piano Regolatore Generale, per poi discuterne il merito. Paride Candelaresi (Giovani Astigiani) ha espresso la volontà che l’eventuale no al progetto Coop sia espresso razionalmente, perché “è prioritario il rilancio di Asti”.
Sul fatto che, di fronte a un progetto di cui si aveva conoscenza già dal 2014, si sia arrivati a dover prendere una prima decisione urgente in queste settimane, ha espresso una dura critica Federico Garrone (Noi Per Asti). Nel suo intervento il sindaco Rasero ha evidenziato il fatto che all’interno del dibattito siano stai presentati punti di vista tutti legittimi e meritevoli di attenzione. Citando la sua attività di commerciante, Rasero ha evidenziato il fatto che a volte sia possibile anche un’integrazione tra grande e piccola distribuzione.
“Nel tempo che ci separa dalla presentazione della variante – prosegue il sindaco – potremo acquisire nuovi elementi per arrivare veramente a una decisione presa in modo accurato”.
Michele Cascioli