L’arma migliore contro l’HIV è l’informazione, più efficace dei nuovi farmaci o del vaccino che nascerà in futuro”: lo ha sottolineato ieri, Giornata mondiale dell’Aids, Alberto Biglino, primario del Reparto Malattie Infettive dell’ospedale Cardinal Massaia.

Occasione per ribadirlo, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Eleonora Artesio, la presentazione del progetto “Aids: parliamone prima” che da questa mattina, e fino all’11 maggio, coinvolgerà 1078 studenti astigiani. L’iniziativa è organizzata in modo congiunto dall’Asl AT e dalla consigliera regionale Angela Motta; parteciperanno le quarte e quinte classi dei Licei Classico “Alfieri”, Scientifico “Vercelli” e degli istituti Sella, Monti, Giobert, Benedetto Alfieri, Castigliano (quest’ultimo, su richiesta dei docenti, farà partecipare anche le seconde).

Oggi e domani toccherà a 164 ragazzi del Classico, che incontreranno i medici delle Malattie Infettive dopo aver risposto, la scorsa settimana, a un questionario anonimo, per misurare la loro conoscenza sull’Aids e la percezione del rischio, e assistito alla proiezione del video “Aids: se domani…”. Il dvd, prodotto dalla Regione, traccia le tappe più significative della storia della malattia attraverso le testimonianze delle principali figure che in questi anni, in Piemonte, si sono occupate del problema (medici, volontari, pazienti, ecc.). A fare da trait d’union narrativo la voce del presentatore Marco Maccarini, molto amato dai giovani telespettatori di MTV.

Dopo gli studenti del Classico, “Aids: parliamone prima” coinvolgerà questo mese sei classi del Sella, cinque dell’Istituto d’Arte “Benedetto Alfieri” e due del Monti. Nell’anno nuovo toccherà ai ragazzi dello Scientifico (16 classi), Castigliano (7), Giobert (6), Monti (4).

Il nostro progetto – ha ricordato la consigliera Angela Motta – ha intercettato l’esigenza della scuola di fornire ai ragazzi un’informazione corretta sulla prevenzione e cura della malattia, a fronte di molte convinzioni errate che persistono anche negli adulti. L’adesione registrata si è rivelata assai superiore alle aspettative: mi auguro che il progetto possa ripetersi anche il prossimo anno, coinvolgendo le prime e seconde classi, e che riesca a diventare un esempio per altre Asl piemontesi”.

Da parte del direttore generale dell’Azienda sanitaria, Luigi Robino, il ringraziamento ai docenti (presenti ieri alla conferenza stampa ospitata al “Cardinal Massaia”) e un impegno preciso, espresso insieme a Donatella Ciaceri, direttore sanitario dell’ospedale cittadino: “Terremo conto di quanto uscirà dai questionari compilati dai ragazzi per modulare ancora meglio l’attività preventiva e punteremo alla figura dell’insegnante formatore, in modo che le indicazioni sui comportamenti corretti vengano maggiormente diffuse”.

Anche l’assessore regionale Artesio ha posto l’accento sul nodo dell’informazione: “In generale si pensa che l’Aids sia la malattia degli omosessuali o dei tossicodipendenti. Niente di più sbagliato: oggi l’infezione si trasmette soprattutto attraverso rapporti sessuali non protetti che nascono da stili di vita errati da cui nessuno può autoassolversi”.

Il progetto “Aids: parliamone prima” punterà anche a far conoscere ai giovani l’ambulatorio sulle malattie sessualmente trasmesse, interno al “Cardinal Massaia” e centro di riferimento regionale (il test dell’HIV è garantito ogni giorno). Il reparto del prof. Biglino segue attualmente, con terapie farmacologiche, 240 pazienti dei circa 7 mila censiti a livello piemontese. Ogni anno nella nostra regione si registrano 300 nuovi casi di malattia: la cura di un singolo paziente costa dai 12 mila ai 15 mila euro all’anno.

Nei piani dell’Asl, anche l’obiettivo di coinvolgere maggiormente, a scopo preventivo, i cittadini stranieri presenti sul territorio.