Maurizio Rasero, da sempre in prima linea nel mondo Palio, si trova a vivere la sua prima edizione da Sindaco di Asti.
Lei è sicuramente un grande appassionato e intenditore. Come sta vivendo la vigilia della corsa?
Provengo da una famiglia di paliofili e da quando il 18 novembre 1991 sono entrato nel Comitato di Tanaro, ho sempre vissuto la manifestazione in prima linea, ricoprendo diversi ruoli. Sono stato otto volte rettore, vincendo il drappo per due edizioni; sono stato presidente del Collegio dei Rettori, sono stato Assessore al Palio nell’amministrazione provinciale e Assessore alle manifestazioni in quella comunale, ho seduto in Consiglio del Palio rappresentando varie istituzioni. Ora come sindaco metto a disposizione la mia esperienza e le mie idee, tenendo conto di diversi punti di vista e dei variegati modi di intenderlo. Sono sempre stato molto concentrato essenzialmente sulla corsa, mentre ora mi confronto con tutte quelle persone che si occupano di altri aspetti ed è una grande ricchezza.
Quale sarà il momento più emozionante?
Sicuramente tutti saranno molto attenti al momento in cui il Capitano mi chiederà la licenza di correre il Palio. Sarà una grande emozione per me pronunciare la frase di rito, magari modificandola un po’(sorride). Potrei forse dire: “Andate, e che il Santo Patrono vi assista!”
Questo sarà il cinquantesimo anniversario dalla ripresa della corsa. Come si è trasformata la manifestazione e che cosa intravede guardando al futuro?
Il Palio è una manifestazione che ha vissuto alti e bassi. Negli ultimi anni ha saputo aprirsi ai giovani, coinvolgendo maggiormente la città. In futuro vedo molti cambiamenti per renderlo ancora più grande. Il Palio ha un potenziale incredibile, ma bisogna lavorarci molto.
Come stanno vivendo i diversi comitati la decisione di correre con i cavalli mezzosangue?
I comitati sono stati molto comprensivi, ho ricevuto molta solidarietà dai rettori che mi hanno inoltrato messaggi di ringraziamento, perché tutti hanno capito che più di così non potevo fare. Ho preso in mano la situazione, non mi sono sottratto alle responsabilità, non ho scaricato le colpe sugli altri. Mi sono battuto fino a quando ho capito che non potevano esserci altre alternative. In accordo con i rettori, abbiamo preferito avere più tempo per gestire una corsa con i mezzosangue, piuttosto che andare avanti e mettere a rischio la manifestazione. La mia impressione è che al Ministero delle politiche agricole qualcuno ci abbia preso di mira e invece di stilare per tempo un elenco delle caratteristiche che i cavalli devono avere per correre il palio, hanno preferito limitarsi alla distinzione purosangue – mezzosangue, che in realtà non è quella significativa.
Pensa che l’impiego di mezzosangue possa avere un impatto negativo sulla corsa?
Penso che sarà un Palio esattamente come gli altri. Probabilmente solo i tecnici e gli addetti ai lavori si accorgeranno della differenza. Diciamo che sarà un modo particolare per festeggiare i Cinquant’anni. In ogni caso è mia intenzione, al termine della manifestazione, incontrare i rettori e fare un’analisi dettagliata di questa edizione per capire verso quale direzione andare.
Ha nominato come mossiere Giancarlo Matteucci. Cosa si aspetta da lui?
Matteucci è un professionista che conosce la piazza di Asti. Ha già dato la mossa in cinque edizioni, compresa quella straordinaria del Giubileo. Ho scelto lui perché vive da anni in Portogallo, è distaccato dal circuito delle corse, non ha legami con scuderie. Ritengo quindi che possa garantire con la sua professionalità la giusta imparzialità.
In questa edizione, Maurizio Rasero sarà più tifoso o più sindaco?
Il mio cuore batte per un unico Borgo, lo sanno tutti, e sarei un ipocrita a fare finta di niente. Ma questo non significa che io non sia il sindaco di tutti e tra venerdì e sabato lo dimostrerò presenziando insieme alla mia Giunta alle quattordici cene propiziatrici dei rioni e borghi astigiani. Se Tanaro dovesse vincere sarà una grande emozione perché potrei avere la possibilità di consegnare il drappo al mio rettore, dopo averlo ricevuto in passato per due volte. Ma penso anche che se Tanaro dovesse vincere si griderebbe al “complotto” (sorride). Mi piacerebbe sinceramente che il palio rimanesse comunque in città, che la corsa si svolgesse senza incidenti e di fronte alle tribune piene: questo vorrei per il primo Palio da sindaco della mia Città.

Laura Avidano