Un migliaio di personaggi in costume medioevale, domenica, daranno vita al grandioso corteo storico che ogni anno caratterizza il Palio di Asti.
I “quadri viventi” portati in scena dai Rioni e dai Comuni partecipanti alla manifestazione storica sono frutto di una meticolosa ricerca storica e rappresentano fatti realmente accaduti in Asti e provincia.
Come da tradizione, il Soroptimist Club di Asti assegnerà la “Pergamena d’Autore” al Comitato che avrà meglio rappresentato il tema storico nell’ambito del corteo.
Passiamo ora a una breve anticipazione delle rievocazioni che saranno proposte domenica.
Ad aprire il corteo sarà il Rione San Silvestro che presenterà i “Trionfi degli Arcani Maggiori dei Tarocchi”, carte utilizzate nelle corti medioevali per intrattenimento, preveggenza e momenti di animazione.
I figuranti del Comune di San Damiano si cimenteranno invece nella rappresentazione delle “leggi suntuarie” e dei “segni d’infamia”, alias i segni distintivi che occorreva indossare in base al proprio “status” economico, religioso, politico o sociale.
Il Rione San Paolo proporrà il “quartiere a luci rosse” fatto realizzare dal podestà nei pressi del convento dei frati Agostiniani e fortemente osteggiato dai religiosi per l’effetto “tentatore” che esercitava sui novizi più giovani.
Il poliedrico mondo del diritto vivacizzerà il defilè del Rione San Marzanotto che ci mostrerà gli Statuti Astesi e i “condannati” a pene pecuniarie o corporali, in base ai reati commessi. I bianco-azzurri di Viatosto rievocheranno la simbologia del lupo, presente all’interno della Chiesa frazionale; mentre gli sfilanti di Castell’Alfero ci faranno sognare col sontuoso corteo della duchessa Beatrice d’Este, in compagnia del Re di Francia Carlo VIII. Come settimo avrebbe dovuto sfilare il Rione San Pietro che, ogni anno, presenta rappresentazioni di grande fascino ma domenica potrà presenziare col solo vessillo, a seguito di sanzione irrogata del Capitano del Palio per inosservanza del Regolamento nell’edizione 2017.
I biancoazzurri del Rione Tanaro-Trincere-Torrazzo incentreranno il defilè sulle torri medioevali della città, pregevole patrimonio storico e artistico di Asti, mentre i figuranti di Baldichieri insceneranno il giuramento di fedeltà al Vescovo di Asti da parte di Piero Confalonieri di Marenzana.
La maxi-festa, allietata da banchetti e danze, organizzata per il passaggio di Arrigo VII tra le mura cittadine sarà il tema sviluppato dal Rione Santa Caterina, mentre la caratteristica cerimonia di investitura a cavaliere verrà messa in scena dai rosa-azzurri di Santa Maria Nuova.
L’arte della caccia con i rapaci è l’argomento che animerà la sfilata di Montechiaro; mentre l’eclettico “popolo” (dagli uomini-albero alle pantere dai tratti umani) raffigurato sui capitelli della Collegiata del Santo sarà portato in sfilata dal Rione San Secondo.
Il gioco dell’hockey su prato in versione medioevale verrà presentato dal Comune di Moncalvo, mentre Nizza Monferrato proporrà le norme che regolamentavano l’attività di sarti e tessitori.
Nobili e popolani festanti per la realizzazione delle nuove opere idriche, foriere di abbondanza e fertilità, saranno in protagonisti del corteo di Canelli; mentre la nobiltà “pentita” per aver praticato l’usura e pronta a compiere atti di liberalità vivacizzerà il corteo del Rione Cattedrale.
Le gesta di Amedeo VI, detto Conte Verde, saranno narrate dai figuranti del Rione Don Bosco, mentre le attività commerciali e finanziarie della famiglia Malabayla costituiranno il tema su cui verterà la sfilata della Torretta.
I curiosi rituali del matrimonio, tipici dell’epoca medioevale, verranno inscenati dai figuranti di San Martino-San Rocco.
A chiudere il corteo storico saranno i ramarri di San Lazzaro, vincitore del drappo 2017, che rievocheranno la vittoria del Palio e ringrazieranno il Santo degli Infermi per la vita, per la salute e per i vari successi ottenute grazie all’impegno, alla meticolosità e alla pazienza.
Laura Novara