Quando la folla si è dispersa sono restate le parole di Piero Calamandrei: “La libertà è come l’aria”.
Sotto al balcone di Baldichieri dove nel 1944 fu impiccato il partigiano Faustino Novara, la pronipote Barbara ha chiuso la cerimonia del 25 aprile ricordando: “Il nemico principale è oggi la mancanza di memoria”. E davanti a un altro balcone, a Villafranca, dove la stessa sorte toccò a Luigi Capriolo, l’omaggio a chi ha sacrificato la vita per la libertà è venuto anche dalle note di Bella ciao e dell’Inno di Mameli suonate dalla Banda Municipale.
Due momenti intensi della stessa cerimonia, “I balconi della memoria”, promossa questa mattina dalle Amministrazioni Comunali per la Festa della Liberazione.
Anna Macchia, primo cittadino a Villafranca, ha letto sotto al balcone la ricostruzione storica dell’impiccagione di Luigi Capriolo seguita dall’assessore Delfina Noto sulla tragica morte di Faustino Novara. “Oggi a Villafranca e Baldichieri riviviamo una pagina di storia che abbiamo in comune” ha ricordato Macchia lungo la statale per Torino su cui si affacciano le case dove persero la vita i ribelli. Le stesse letture, poco dopo, sotto il balcone di Baldichieri affidate alle voci di Barbara Novara e Sara Arduino, consigliere comunale.
Cittadini, associazioni con gagliardetti e gonfaloni insieme alle autorità, senza retorica, per rinnovare il valore di una data importante sottolineata a Baldichieri dal sindaco Gianluca Forno citando Beppe Fenoglio: “Ragazzi, teniamo di vista la libertà”.
Fiori alle lapidi dei partigiani e ai monumenti dei caduti.