Matteo Michele Bisaccia è contento: “Tutti i miei murales delle occupazioni ad Asti, dall’ex Mutua alla casa di via Fortino, sono stati cancellati. Ma adesso, qui, torno ad averne finalmente uno”.
Un’opera che la gente di Chiusano ha visto nascere a poco a poco, sotto il sole di settembre, e che verrà inaugurata domenica 30 ottobre alle 14.30.
Dal nulla, sul lungo muro di cemento (trenta metri per quattro) del centro sportivo polivalente, punto d’incontro del paese, è emersa la balena: come quando, nel 2003, dall’argilla grigia della cava Cellino saltò fuori casualmente il grande cetaceo del Mare Padano che i chiusanesi chiamarono Marcellina.
La balena di Bisaccia, unita la tecnica antica della pittura a calce a quella contemporanea delle bombolette di vernice, ha qualcosa di ben più importante che andare a caccia di cibo: il suo dorso si da ponte da attraversare per chi (figure antropomorfe sul murale) fugge da vite di stenti per cercare la pace. E il piccolo paese di Chiusano, che Bisaccia dipinge attingendo dall’immagine di un
fotografo locale, Giorgio Valle, è lì ad aspettare i nuovi venuti, nella quiete di tutti i giorni. “Perché Chiusano – dice l’artista astigiano – è così: accogliente, equilibrato, gentile, con case curate e fiori alle finestre. Gente che non resta dietro l’uscio, ma si fa in quattro: avevo perso il telefono, il giorno dopo l’hanno ritrovato”.
Curiosi i bambini nel guardare un po’ a distanza il muro che si trasforma e si fa racconto per raffigurare, attraverso l’arte e l’umanità di Bisaccia, la traccia identitaria del luogo e della comunità: terra di balene, di cittadini fieri e di migranti, accolti da anni con il Sistema di accoglienza e integrazione Sai a Chiusano, Castellero, Cortandone, Monale e Settime. “I bambini – dice il sindaco
Luigi Bosco – sono essenziali per dare un futuro al paese e a loro affidiamo, attraverso la balena, la memoria della nostra storia. Verranno qui sul campo polivalente a giocare e davanti al murale di Matteo ricorderanno chi siamo”.
Il primo cittadino ha invitato all’inaugurazione tutto il paese e anche i sindaci degli altri quattro Comuni coinvolti dal progetto Sai, di cui Chiusano è capofila: tutti, entro la fine di novembre, avranno un murale dove la paleontologia convive con la multiculturalità. A Castellero e Monale salirà presto sui ponteggi Vesod, l’artista torinese coinvolto quest’anno con Bisaccia dalla rassegna
“Street Art sulle colline del mare” (l’anno scorso è toccato ad Ascanio Cuba e Roberto Collodoro a Settime e Cortandone).
Invitati al taglio del nastro anche Gianluca Forno, presidente del Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato che sostiene la rassegna, Ottavio Coffano, autore della scultura sulla balena Marcellina collocata all’ingresso del paese, Alberto Mossino del Piam (gestisce il progetto del Sistema Sai) e i migranti che hanno trovato accoglienza sul territorio.
Dopo tanto lavoro Marisa Varvello, assessore alla Cultura e ai Servizi Sociali, vede avverarsi quella che all’inizio era solo un’idea: “Chiusano è il paese della balena”. Se ne trovano altre, in Municipio, nelle tele di numerosi pittori astigiani che, anni fa, parteciparono all’evento “Una balena in collina”.
Il murale di Bisaccia, intanto, ha messo in moto il paese e c’è chi dice: “E adesso che facciamo? Fermi non si può stare”.