Le donazioni di sangue nell’Astigiano si confermano al di sopra degli standard nazionali e regionali: nei primi otto mesi del 2010, infatti, si è registrata una media di 78 donazioni ogni mille abitanti, contro le 40/45 su scala italiana, mentre con 531 nuove adesioni si sono superati i 9 mila donatori periodici attivi sul territorio (40 su mille abitanti contro la media piemontese di 30).
“Rispetto al 2009 – commenta Francesco Carubia, responsabile del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Asl AT – prevediamo di incrementare, entro l’anno, i quantitativi di sangue raccolto del 2-3% circa: ciò significherebbe avvicinarci o raggiungere il tetto delle 17 mila sacche. I risultati che stiamo ottenendo ci permettono di soddisfare le esigenze interne (ospedali di Asti e Nizza Monferrato) e il Piano di compensazione regionale, che ci vede impegnati, in particolare, nel rifornire gli ospedali di Alessandria e Cagliari”.
Uno sforzo considerevole è stato profuso nei mesi estivi, periodo in cui normalmente si registra un aumento di domanda sia interna che esterna: tra luglio e agosto sono state raccolte 2.910 unità di sangue intero, di cui 1.232 utilizzate dall’Asl AT e 1.678 cedute all’esterno. “In particolare – sottolinea Carubia – abbiamo dovuto far fronte ad un’emergenza generale per il fabbisogno di grandi quantità di sangue del gruppo “0”, cui abbiamo fatto fronte grazie al notevole sforzo del personale Asl, dei volontari e della dirigenza comunale e provinciale Avis, insieme alla grande disponibilità dei donatori. Basti pensare che tra il 13 ed il 15 agosto sono stati fatti 162 prelievi, 94 al Massaia e 68 attraverso l’Avis, che ha garantito l’apertura della sede di Nizza Monferrato. Si è arrivati persino a contattare i donatori il venerdì e sabato sera: tutto questo ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo”.
Quello astigiano è  anche tra i centri piemontesi a più elevata produzione di plasma da aferesi, processo attraverso cui, in un’unica seduta, al donatore si preleva direttamente il plasma e vengono restituiti gli altri componenti (oltre a questo sistema il plasma viene prodotto anche separandolo dal sangue intero raccolto nelle sacche). Complessivamente Asti può vantare una media di 30 litri ogni 1.000 abitanti (circa 6.600 litri l’anno), contro quella nazionale compresa tra 15 e 20. Il plasma viene poi ceduto all’azienda specializzata Kedrion che lo “lavora” ulteriormente restituendo all’Asl derivati pronti per l’uso sanitario.
“I circa 3.300 litri raccolti nel primo semestre 2010 – spiega Carubia – hanno assicurato la copertura economica di oltre il 60% del bisogno aziendale di plasmaderivati per lo stesso periodo. Se la realtà astigiana funziona così bene, dobbiamo ringraziare i tanti operatori e volontari che da anni si impegnano per promuovere la cultura della donazione. La stretta collaborazione tra Asl e Avis rappresenta un valore aggiunto per tutti i cittadini”.