Le Case della Salute operano su tre cardini: prevenzione, programmazione e controllo. Il tema chiave deve essere la stretta connessione tra eccellenza clinica ospedaliera e il sistema territoriale.

Le nuove frontiere della telemedicina e telerefertazione, infatti, consentono oggi di modificare radicalmente il concetto di una sanità immobile nel proprio ambulatorio a favore di un servizio sempre più mobile ed in grado di raggiungere il paziente o, ancor prima, di intercettarlo, prevenendone eventuali patologie.

“Quello che abbiamo realizzato nelle case della Salute ed, in particolare, in quella di San Damiano è un perfetto esempio di presa in carico dei pazienti cronici e fragili. La sfida della sanità moderna si può affrontare solo mettendo in “rete”, attraverso percorsi strutturati, ospedale, territorio, medici di medicina generale, farmacie, associazioni di volontariato – ha commentato Mario Alparone, direttore dell’As At -. I quattro ambulatori infermieristici che abbiamo inaugurato sono un esempio di medicina proattiva che utilizza strumenti di  telemedicina innovativi dedicati alla spirometria, alla cardiologia ed alle lesioni del tessuto che consentono di effettuare diagnosi a domicilio del paziente o comunque in prossimità delle loro abitazioni nelle nostre case della salute ed attivare, in caso di necessità, il supporto ospedaliero solo quando necessario. Prevenzione, programmazione e controllo è il paradigma da seguire per evitare di dover ricorrere necessariamente alle cure ospedaliere. Questo si può fare nelle nostre Case della Salute. Un ringraziamento particolare al team del territorio ed agli infermieri specializzati che con vero entusiasmo hanno interpretato così bene questa nuova sfida”.

Sul tema delle cronicità è stato organizzato un significativo appuntamento previsto per venerdì 12 ottobre, all’ospedale Cardinal Massaia di Asti dal titolo “La Sfida della Cronicità: La presa in carico dei pazienti cronici e fragili, modelli organizzativi ed esperienze sul campo in una logica di rete”.