Su proposta dell’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, la Giunta regionale ha approvato ieri la delibera che stanzia ulteriori 10 milioni di euro, derivanti da risparmi di risorse del Fondo sanitario, per il presidio sanitario della Valle Belbo.

 

I lavori del cantiere erano stati sospesi nel 2011 per mancanza di finanziamenti. Non ci sono più motivazioni per ritardare l’avvio dei lavori per il completamento dell’opera – afferma l’assessore Saitta.
Come Giunta Chiamparino, fin dal nostro insediamento, ci eravamo impegnati a completare il presidio sanitario della Valle Belbo, un’opera indispensabile per dotare la zona del Sud Astigiano di una struttura  sanitaria in linea con la programmazione regionale.
Come avevamo promesso agli amministratori locali, dopo aver messo a posto i conti della sanità e realizzato i primi risparmi, utilizziamo le risorse disponibili per l’ edilizia sanitaria.”

 

Il presidio sanitario della Valle Belbo sta sorgendo su un’area complessiva di 46.000 mq: avrà un’area dell’emergenza, con punto di primo intervento h24, 40 posti letto di continuità assistenziale a valenza sanitaria (Cavs), poliambulatorio specialistico, chirurgia ambulatoriale semplice e complessa, radiologia diagnostica, recupero e riabilitazione funzionale, dialisi ad assistenza limitata, centro di salute mentale e centro diurno per pazienti psichiatrici, hospice con 10 posti letto, ospedale di comunità con 15 posti letto, servizi di front-office per il cittadino, postazioni per i medici di medicina generale.

 

L’atto amministrativo approvato oggi consegue all’approvazione della delibera di Consiglio regionale del 8 maggio scorso, che prevede un corposo programma di interventi in edilizia sanitaria per un totale di 1, 5 miliardi di euro.

 

“Esprimo la mia soddisfazione per la decisione assunta questa mattina dalla Giunta Regionale – ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio Regionale , Angela Motta – con questa operazione finalmente si porta a termine un’opera importante che era stata interrotta poichè la precedente amministrazione non aveva più stanziato fondi per l’edilizia sanitaria.”