Bisogna fare chiarezza sulla questione delle vaccinazioni per gli over 70 e le categorie fragili. E’ necessario rendere chiari alcuni punti, lo chiedono gli stessi Medici di Medicina Generale che proprio in queste ore sono stati subissati da telefonate di pazienti che chiedevano di poter prenotare il vaccino anti covid.

In primo luogo da lunedì 15 marzo dovrebbe partire  la prenotazione del vaccino per chi ha un’età compresa tra i 70 e i 79 anni (tra cui tutti i nati nel 1951). Lo si potrà fare attraverso il sito www.ilPiemontetivaccina.it .

“Ma si tratta in realtà di una preadesione – spiega il dottor Rosario Parisi, segretario provinciale della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) -. I pazienti inseriranno  i propri dati sul portale e solo successivamente verranno contattati direttamente dalla Regione tramite un sms che indicherà il luogo e la data del vaccino”.

Per ora le previsioni più rosee parlano di un tempo di attesa che potrebbe essere piuttosto lungo, visto che c’è ancora da completare  la campagna di vaccinazione degli over 80 .

“La preadesione,  che scatterà da lunedì solo per chi ha tra i 70 e i 79 anni, non significa che si farà il vaccino nel giro di pochi giorni. Si tratta solo di dare la propria adesione alla campagna vaccinale”, prosegue il dottor Parisi.

Altra precisazione doverosa sulle persone che si trovano in condizione di estrema vulnerabilità. La Regione Piemonte aveva annunciato che le prenotazioni del vaccino sarebbero partite certamente da lunedì 15 marzo, questa volta attraverso il medico di famiglia. 

Dalle notizie ufficiali dalla Regione rientrano in questa condizione coloro che sono affetti da una delle 13 patologie indicate dal piano nazionale: malattie respiratorie; malattie cardiocircolatorie; condizioni neurologiche e disabilità fisica, sensoriale, intellettiva, psichica; diabete e altre endocrinopatie severe quali il morbo di Addison; fibrosi cistica; pazienti sottoposti a dialisi; malattie autoimmuni e immunodeficienze primitive; malattie epatiche; malattie cerebrovascolari; patologie onco-ematologiche ed emoglobinopatie; sindrome di Down; trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche, grave obesità.

“Questa tabella è stata rivista proprio ieri, giovedì 11 marzo, dopo diversi incontri tra Regione, sindacati e medici – spiega ancora il dottor Parisi – in quanto vi era l’esigenza di definire meglio i criteri di inclusione in tali categorie e quindi sarà resa nota prossimamente nella versione ufficiale e, speriamo, definitiva. L’anticipazione ripetuta alla stampa ed ai media di notizie o provvedimenti prima ancora che vengano definitivamente licenziati continua purtroppo ad accrescere la confusione tra i cittadini e gli operatori e, temiamo, alla lunga anche inficiare la campagna vaccinale. Uno dei risultati è che in questi giorni siamo subissati di telefonate di persone che premono per prenotare la vaccinazione, alle quali, come categoria di medici di medicina generale, non siamo nelle condizioni di poter dare risposte certe”.

L’unica certezza è che le cosiddette fasce deboli potranno richiedere la prenotazione del vaccino direttamente dal medico di famiglia, ma appunto, non si sa ancora da quando.

“In questa emergenza di sanità pubblica, oltre che generale, l’unico obiettivo deve essere quello di vaccinare il prima possibile il maggior numero possibile di cittadini. E’ l’unica arma reale che abbiamo per combattere la pandemia. Per questo motivo tanti di noi stanno già effettuando le vaccinazioni nei punti vaccinali dell’ASL assieme ad altri operatori ed in questa ottica è anche prevista la possibilità, per i Medici di Famiglia che saranno nelle condizioni di farlo, di poter somministrare i vaccini anche nei propri ambulatori accrescendo in modo rilevante la capacità vaccinale. Dipende tutto dalla tipologia e dalla quantità di vaccini che avremo a disposizione – conclude Parisi -. L’invito a tutti i cittadini, nostri pazienti, è di vaccinarsi in massa, fiduciosi e convinti che vaccinarsi è un bene per sé stessi e per la società. I vostri medici sapranno chiarire legittimi dubbi o perplessità e come sempre si prodigheranno per la tutela della vostra salute. Lo abbiamo fatto anche nei primi mesi della pandemia, con scarsi mezzi e poche protezioni. I nostri studi sono rimasti sempre aperti, abbiamo fatto le vaccinazioni antinfluenzali tra mille difficoltà organizzative e continueremo ad essere assieme ai nostri pazienti in questa battaglia che si vince solo se siamo uniti”.