Fumata nera per il teleriscaldamento. Lunedì 16 gennaio la seduta del Consiglio comunale portava come primo punto all’ordine del giorno l’istanza di autorizzazione per la costruzione e l’esercizio dell’impianto, che dovrebbe essere ospitato nelle adiacenze dell’ospedale Cardinal Massaia.  L’assemblea dei rappresentanti dei cittadini di Asti era in particolare chiamata a pronunciarsi circa gli aspetti urbanistici e gli indirizzi per la definizione delle disponibilità immobiliari. In apertura della seduta però i consiglieri comunali di opposizione hanno presentato una questione pregiudiziale. Alla base della richiesta di evitare la discussione della pratica una discrepanza tra le date relative alla delibera in discussione. Le commissioni consiliari erano state convocate per l’esame preliminare il 22 dicembre 2016, ma la pratica inserita all’ordine del giorno portava la data del 27 dicembre dello scorso anno.  Nel lasso di tempo trascorso prima della convocazione del Consiglio sarebbe stato possibile convocare le commissioni per un esame del testo definitivo della delibera. Per gli stessi motivi le opposizioni hanno presentato anche una questione sospensiva. “Le questioni – ha affermato Anna Bosia – non hanno scopo di ostruzionismo, ma di informare i cittadini”. Secondo la consigliera la discussione della pratica avrebbe conseguenze a livello amministrativo, se non penale. I consiglieri di maggioranza hanno quindi chiesto e ottenuto una sospensione per esaminare le due questioni. Al momento di rientrare in aula, i consiglieri di opposizione hanno però fatto notare che per un minuto era scaduta l’ora concessa per sospendere la seduta in base al regolamento. Dopo alcune proteste la presidente del Consiglio Maria Ferlisi  ha quindi dichiarato chiusa la seduta, rimandando la discussione della pratica all’ordine del giorno a una nuova seduta. Michele Cascioli