Il 25 aprile 2020 è all’insegna della solidarietà per la Cia-Agricoltori Italiani di Asti.
In occasione del 75° anniversario della Liberazione, l’organizzazione agricola ha organizzato la prima colletta alimentare a favore dei più deboli e delle famiglie messe in grave difficoltà dall’Emergenza Covid-19.
Il presidente Alessandro Durando e il direttore Marco Pippione hanno consegnato alla mensa sociale del Comune di Asti e all’Associazione Il Dono del Volo, in prima fila nella gestione degli aiuti, beni di prima necessità prodotti sul territorio: frutta e verdura, pasta, carne, uova, robiole di Roccaverano Dop, barattoli marmellata.
La raccolta, spiega la Cia, è stata organizzata con il supporto dei soci: L’Isola della Carne (Isola d’Asti), La Mandria (Isola d’Asti), Azienda Agricola Caldera (Isola d’Asti), Pomato Giuseppe (Incisa Scapaccino), Fratelli Durando (Portacomaro), Azienda agricola BoscoDonne (Calosso), Consorzio di tutela della Robiola di Roccaverano Dop.
La Confederazione agricoltori ha inoltre consegnato alla presidente dell’Associazione Il Dono del Volo, Caterina Calabrese, la tessera di “socio Cia” che consente l’accesso ai servizi e alla rete di convenzioni locali e nazionali “un modo per testimoniare la stretta vicinanza all’opera di solidarietà dei volontari”, spiega il presidente Durando.
Per la Cia di Asti il 25 Aprile 2020 assume un valore simbolico particolare, il valore della “Resistenza sulle colline”.
“Nel momento in cui siamo costretti alla distanza per combattere un nemico invisibile – dice Durando – dobbiamo sostenerci a vicenda con lo spirito tenace e resiliente che ci insegnano i contadini di Langa e Monferrato. Uomini e donne che si prendono cura del territorio e producono beni preziosi, nonostante la difficoltà acuite dal momento storico. Per la resistenza in vigneto e in cantina servono armi come la distillazione facoltativa, la vendemmia verde parziale (il diradamento), l’aumento della capacità di stoccaggio, contributi consistenti per campagne ed attività di promozione”. Per tutti questi interventi la CIA ha chiesto alla Regione incremento consistente delle risorse economiche, rapidità e poca burocrazia per adattare le misure ai costi di produzione piemontesi. “Per le aree marginali e isolate, a rischio di spopolamento, occorrono servizi, manutenzione delle strade, connessione wi-fi veloce – prosegue Durando – in sintonia con l’appello lanciato da Slow Food, vogliamo e dobbiamo ricordarci che una volta passata questa tempesta saremo chiamati a ricostruire un mondo più giusto, più equo, più sostenibile”, conclude il presidente Durando.